L'INVENTORE CHE RISCOPRÌ LA CANAPA

Con la canapa si può realizzare un truciolato dalle qualità sorprendenti
Di Marco Della Fornace

Inno alla canapa. Ma anche al rispetto dell'ambiente e al risparmio di tempo, fatica e denaro. L'idea è di quelle che potrebbero rivoluzionare il mercato. Quello del mobile in primis. Lo sostengono diversi esperti di settore. E ovviamente lo ribadisce Max Canti, nativo di Cagli, ma residente da anni a Gradara. Perito industriale, che dopo numerosi riconoscimenti ricevuti all'estero, ha deciso di fare il profeta in patria. La sua idea “consiste nell'invenzione industriale di un processo di fabbricazione di pannelli truciolati di canapa, estremamente leggeri”.
Detto così rimane ancora complesso intravedere la reale portata del progetto. Ma se si lascia spiegare a Canti ogni sfumatura del suo prodotto, ecco che si comincia a percepire il vento della novità. “Quando parlo di pannelli leggeri – spiega – intendo estremamente leggeri. Da 220 chili per metro cubo, invece dei 700 chili per metro cubo di quelli tradizionali che derivano da alberi di latifoglie. Oltre al vantaggio della leggerezza, nel processo si risparmia anche una notevole quantità di energia, dal momento che l'essiccazione del legno di canapa avviene naturalmente, sul campo, in luglio dopo la falciatura”. Insomma, è attorno alla canapa che ruota l'intero progetto che prevede, tra le altre cose, anche la reintroduzione di questa coltivazione. “Innanzitutto – sottolinea Canti – una premessa: la canapa di cui parlo è la “cannabis sativa”, non la cannabis indica più conosciuta come sostanza stupefacente. Tornare a coltivare questa pianta, tra le altre cose, può portare vantaggi enormi anche alla biosfera, poiché in soli tre mesi e mezzo si producono 12–14 tonnellate per ettaro di biomassa, superiore di ben quattro volte a quella prodotta da un ettaro di latifoglie in un anno. Inoltre si può produrre canapa ogni anno (si pianta a marzo e si raccoglie a luglio),a differenza ad esempio del pioppo, che necessita di una crescita di almeno dieci anni prima di poter essere abbattuto”.
Da vantaggio a vantaggio. “Le nostre colline, come buona parte del territorio nazionale sono ideali per la coltivazione della canapa, che è anche considerata una delle migliori colture da rinnovo, per la sua duplice attitudine a migliorare le condizioni fisiche del terreno, senza depauperarne la fertilità e contenendo la diffusione delle malerbe”. Quindi, risparmio di tempo, energia e denaro, “realizzazione di un prodotto ecologico e rilancio di una coltivazione, per certi versi dimenticata”. Canti è una fucina d'idee. Sarebbero tanti altri i suoi progetti in cantiere. “Intanto mi auguro che le aziende del territorio possano venire a conoscenza dei vantaggi di questo nuovo materiale, così da rilanciare l'industria del mobile pesarese con un prodotto bio-eco-compatibile. E chissà che magari possano essere la Consmob stessa, assieme ai numerosi fabbricanti di macchine per il legno, a produrre in loco un prodotto altamente pregiato e innovativo, con un doppio sviluppo economico, agricolo e industriale”.