PRIMO BILANCIO PER LA CANAPA

I piemontesi si organizzano e partono per l'Europa

Dopo quasi cinquant'anni di esilio, la canapa cresce sempre a meraviglia, in Italia e in Piemonte. La conferma viene dall'assemblea di coltivatori svoltasi a Carmagnola il primo settembre. Le varietà francesi, che dovevano arrivare a una altezza media di 150 centimetri, a Carmagnola oscillano in media tra i 3,5 e i 4 metri; a Moretta e a Gassino Torinese si sono registrate punte fino a 6 metri e così pure nell'Ascolano. Il diametro dello stelo delle varietà francesi è all'incirca quello delle dita delle mani mentre la varietà Carmagnola conservata dall'Isci di Bologna arriva a qualche centimetro. Le canape francesi presentano tiglio in quantità molto superiore alle migliori attese.

La sperimentazione di tutte le varietà disponibili sul mercato, organizzata a Carmagnola da Bruno Crivello per Assocanapa, con la collaborazione dell'Assessorato all'Agricoltura della Regione Piemonte, che ha messo a disposizione tecnici Catac coordinati dalla dottoressa Turchi, ha fornito una grande quantità di dati e ci vorranno tempo e mezzi per analizzarli. Mentre, sotto la responsabilità diretta di Crivello, si cominciano a valutare le performances delle varietà a seconda dei terreni e delle tecniche di coltivazione, Assocanapa affronta con il suo presidente Felice Giraudo i problemi della raccolta, della prima lavorazione, della destinazione finale.

Nei campi in località Ghirarda, presenti una cinquantina di operatori agricoli interessati e alcuni fotografi specializzati, è stata sperimentata la stigliatura in campo, con una macchina costruita dalla ditta Bassi di Mantova, collaboratrice della facoltà di Agraria dell'Università di Bologna. Tra gli osservatori, il prof. Amedeo Reineri del Dipartimento di Agronomia dell'Università di Torino.

Sconsigliato l'uso della falce condizionatrice (che lascia la fibra ingarbugliata), la canapa è stata tagliata con una barra falciante classica. Successivamente è stata lavorata con la stigliatrice, trainata da un trattore manovrato da Giorgio Lisa e Domenico Chicco. La macchina ha dimostrato una certa funzionalità sulla canapa verde e con steli di piccola dimensione, ma incontra difficoltà a lavorare in campi con impianto fitto. Il tiglio rimane sul terreno quasi intero nella sua lunghezza. Il taglio con la rotofalce, che era stato ritenuto impossibile, è invece riuscito bene. Buono anche il risultato della trinciatura, che non può però essere eseguita in campo per la difficoltà di recuperare il prodotto pulito (c'è chi sta pensando di insilarlo).

Permanendo una grossa difficoltà di vendita del prodotto a causa del ritardo nella consegna del macchinario che avrebbe dovuto utilizzare la canapa secca rotoimballata per trinciarla ad uso dell'industria automobilistica tedesca (pannelli auto), l'assemblea dei produttori ha affrontato in modo sereno e costruttivo il problema delle modalità di raccolta e della destinazione. La decisione finale è stata di falciarla, lasciarla essiccare e rotoimballarla, in attesa che ne venga definito uno sbocco sicuro e serio, per cui si stanno trattando alcune alternative, con l'obiettivo immediato di aggiungere al contributo Ue 1998, pari a 1milione 308mila lire per ettaro, circa 2 milioni di ricavo di vendita del prodotto.

A Carmagnola sono poi in corso alcune sperimentazioni in aggiunta a quelle concordate con la Regione: campioni delle diverse varietà sono stati macerati nei maceratoi dell'ex Consorzio Canapa a San Bernardo, con lo scopo di stigliare e di fornire campioni di fibra - che si spera di qualità - alla sperimentazione di alcune filature nazionali.

I piemontesi intanto hanno completato il Direttivo Piemontese di Assocanapa: a Felice Giraudo e Bruno Crivello, promotori di Assocanapa dalla prima ora e rappresentanti della provincia di Torino, si sono aggiunti Loredana Rosso e il marchese Ottaviano Incisa per Vercelli e Novara, Cesare Quaglia per Asti, Mario Luigi Borrasio per Alessandria, Marco Mariano per Cuneo, tutti agricoltori pionieri, impegnati in prima persona nella costruzione della nuova frontiera dell'agricoltura europea, quella del no food e della difesa dell'ambiente.

Due settimane dopo, mentre Assocanapa presenziava al Sana di Bologna (salone sulla bioedilizia), Giraudo e Crivello hanno incontrato a Le Mans, nei pressi di Poitiers in Francia, i rappresentanti degli organismi che raccolgono i produttori e primi lavoratori di canapa francesi, per imbastire un discorso di collaborazione a livello europeo. Contemporaneamente, Tofani e Madia hanno visitato le coltivazioni da fibra ungheresi e austriache. La prossima meta dei piemontesi sarà il Cannabusiness di Colonia, in Germania, una fiera di fine ottobre tutta dedicata alla coltivazione e lavorazione della canapa e ai suoi utilizzi industriali. Si prevede per la visita alla fiera una delegazione molto numerosa.

Il Carmagnolese, ottobre 1998