LA CANAPA È RITORNATA NELLA VALLE DEL MEZZANO
(articolo pubblicato da "Il Resto del Carlino"
cronaca di Ferrara in data 20/5/98 a firma di Franco Vanini)
Questione di feeling. Quella tra il Ferrarese e la canapa, una coltura che nella nostra provincia ha avuto in passato una grande fortuna. Ora si prova a reintrodurla, ed epicentro della "canapa renaissance" è Portomaggiore, molto attivo fin dal '93 nel sollecitare lo sblocco di una situazione che finora ha impedito la coltivazione della canapa da industria in italia, contrariamente a quanto è avvenuto in altri paesi dell'Unione Europea. Per la situazione in Europa le statistiche più aggiornate ci dicono che dal 1989 a oggi le superfici comunitarie a canapa sono praticamente decuplicate, passando da 2600 ettari ad oltre 22mila nel '97. Il risveglio europeo è stato recente, tanto che dal '96 al '97 l'ettaraggio è raddoppiato, passando da 11.300 ettari ai 22mila di oggi. Se nell'89 erano solo due i paesi comunitari che producevano la canapa, la Francia e la Spagna, nel '97 si sono associati l'Austria, l'Inghilterra, la Germania, l'Olanda e il Portogallo. In Italia il ministero per le Politiche agricole ha autorizzato, in via sperimentale per il 1988, la coltivazione in mille ettari di terreno su tutto il territorio nazionale. Però di questo ettaraggio soltanto 360 ettari sono stati effettivamente coltivati. Le regioni che sono state più attive sono state il Piemonte, la Toscana, le Marche e Campania e l'Emilia-Romagna. Nella nostra regione c'è un comune del reggiano e due in provincia di Ferrara, Comacchio e Portomaggiore, entrambi con produzione localizzata nelle valli del Mezzano. Complessivamente si tratta di una sperimentazione in 21 ettari, anche se sono due progetti diversi, e alle viste c'è l'ipotesi della realizzazione di un impianto di prima lavorazione della canapa nella nostra provincia. La sperimentazione portuense è attuata in nove ettari, in sinergia con l'amministrazione comunale e la cooperatica "Casa Mezzano Nord-Ovest"."Sperimentiamo direttamente su 5 ettari della nostra cooperatica - commenta Angelo Trentini, vice presidente del sodalizio -, nell'ex azienda dimostrativa; poi ci sono altri 4 ettari da parte di due privati. La canapa è una coltura che ci interessa molto, perchè ha il grande pregio di ristrutturare agronomicamente i terreni e ha un futuro interessante. Questa volta ci sono tre fatti nuovi che ci hanno convinti a sperimentare: il seme certificato, il contributo europeo (circa 1,390 milioni per ettaro) e la legalità della produzione".
L'altra sperimentazione avviene su 12 ettari, nei terreni della Sorgeva nella valli del Mezzano sotto Comacchio, uno sforzo sinergico tra Provincia, Sorgeva e una società di consulenza attingendo ai fondi strutturali Leader II (circa 150 milioni).
"Il tentativo in atto è ricostruire i collegamenti tra la filiera, una catena che va dalla produzione all'utilizzo finale - spiega Gabriele Ghetti, assessore provinciale all'agricoltura -. È dimostrato dall'esperienza all'estero che per essere remunerativo il processo deve avere due o tre ipotesi di lavorazione; l'importante è riuscire a separare sul posto la fibra di qualità da quella destinata alla produzione della carta o del legno. Il nostro intento è fare in modo che nasca qui uno stabilimento di prima lavorazione, con una tecnologia adeguata. I primi 12 ettari servono proprio per mettere a punto la tecnologia necessaria e predisporre una proiezione riguardo ai costi. Tant'è che una parte di produzione la manderemo per sperimentare pasta di cellulosa per carta pregiata, un'altra per estrarre fibra di qualità, un'altra per usi cosmetologici. i conti li faremo in autunno".
Per quanto riguarda il nostro comune - aggiunge l'assessore portuense alle attività produttive Alfredo Bolognesi -, siamo riusciti a trovare un canale di commercializzazione attraverso un imprenditore della nostra regione. In questa fase valuteremo le potenzialità del prodotto ottenuto, in collaborazione con l'Istituto Superiore delle Colture Sperimentali di Bologna e la Provincia di Ferrara".