CANAPA, UNA RISPOSTA PER IL FUTURO

(articolo pubblicato su "Il Resto del Carlino"
cronaca di Ferrara in data 24/7/98 a firma di Franco Vanini)



Quarant'anni fa l'Italia era il secondo produttore mondiale di canapa e la provincia di Ferrara era coperta di maceri. Poi, nel nostro Paese, gradatamente la canapa scomparve, soppiantata da colture alternative e da una legislazine particolarmente restrittiva. Ma ora si sta pensando di reintrodurre la coltura che ha fatto la storia del paese agrario ferrarese dell'ultimo secolo. Epicentro della coltivazione, un vero e proprio unicum in Emilia-Romagna, è il territorio dei comuni di Ostellato e Portomaggiore. Proprio Portomaggiore tra l'altro è stato il comune maggiormente attivo, pronto ad approfittare della possibilità offerta dalla sperimentazione condotta sul territorio nazionale. Il Ministero per le Risorse Agricole ha infatti autorizzato la coltivazione della canapa su un raggio limitato, 1000 ettari, la maggior parte concentrati in Piemonte, Campania, Marche, Toscana ed Emilia-Romagna.

In provincia di Ferrara la sperimentazione avviene in 21 ettari, concentrati nelle valli del Mezzano in appezzamenti contigui sia per ragioni agronomiche che di controllo da parte delle forze dell'ordine, che periodicamente sorvolano l'area in elicottero. Dei 21 ettari complessivi, 12 fanno parte del progetto finanziato dai fondi "Leader II" (150milioni), nei terreni della Sorgeva, e 9 nei terreni della Cooperativa Mezzano Nord Ovest. In quest'ultimo caso si tratta di un'iniziativa promossa dall'amministrazione comunale di Portomaggiore in sinergia con la Cooperativa e la collaborazione della Provincia. Ieri mattina una delegazione ha visitato le colture nella Mezzano Nord Ovest, un gruppo di operatori composto dal presidente della Coldiretti di Ferrara Silvano Mantovani, il presidente ed il direttore della Coldiretti di Modena Vanni Girotti e Silvano Ballestrazzi, presidente di una cooperativa di Ravarino nel modenese e il presidente e il vice della Mezzano Nord Ovest, Ennio Mattioli e Angelo Trentini. La presenza degli operatori modenesi, accompagnati da alcuni agricoltori, è un segnale del grande interessamento per la canapa, una possibile alternativa alle colture tradizionali.

"La sperimentazione sta procedendo bene, la coltura è di buona qualità, mentre il raccolto avrà luogo tra un paio di settimane. La canapa ha buone potenzialità, commenta Trentini, sia per le caratteristiche agronomiche che per la ristrutturazione dei terreni, unito al fatto che è una coltura biologica e non necessita di concimi e antiparassitari". Il problema è ricostruire la filiera, una catena produttiva che dia garanzie di reddito agli agricoltori e agli industriali. La sperimentazione condotta nella Cooperativa Mezzano Nord Ovest ha beneficiato di un contributo comunitario di 1,430 milioni per ettaro, mentre la commercializzazione del prodotto, anello molto delicato, è garantito da un imprenditore di Guastalla. La sperimentazione nel Mezzano proseguirà anche il prossimo anno e probabilmente partirà anche nel modenese.