De Castro: dal 2001 via libera alla canapa

Agricoltura.
Il ministro, ieri all'Imbarcadero di Castello Estense
per il convegno sul "grande ritorno" della coltivazione,
rassicura gli operatori.



Ora la parola passa alle imprese, insomma a chi dovrà scucire la decina di miliardi necessari alla realizzazione dell'impianto di prima trasformazione. Perché Roma e Bologna sono pronte a rimuovere gli ultimi ostacoli che si frappongono al grande ritorno. Una "retrée" che significherebbe l'apertura di uno stabilimento nel quale troveranno posto almeno una trentina di addetti che potrebbero divenire oltre un centinaio e che sarà realizzato nella nostra provincia.
Dopo mezzo secolo di oblio la canapa, già dal prossimo anno, potrebbe tornare ad essere coltivata nelle campagne della nostra provincia. Parola del ministro delle risorse agricole, Paolo De Castro. Che intervenendo ieri pomeriggio alla sala dell'Imbarcadero al convegno promosso dal consorzio Canapaitalia insieme a Provincia e Legambiente si è detto convinto che "entro giugno avremo la nuova regolamentazione comunitaria per canapa e lino. Una regolamentazione ha insistito il ministro che prevederà per queste colture un regime di sostegni Ue simile a quello dei seminativi, oltre ad un aiuto alla trasformazione". Anche sul versante dei controlli per evitare confusioni fra la canapa stupefacente e quella destinata alla produzione tessile e cartaria, alla cosmetica così come all'industria del legno De Castro è stato rassicurante. Con Bruxelles c'è già un'intesa: per l'investimento si ricorrerà a seme certificato e poi verranno effettuate verifiche a campione". Non solo. Anche la Regione è pronta ad inserirsi nella lista degli sponsor del grande ritorno di una coltura per decenni vera e propria protagonista della nostra agricoltura. "È un progetto importante ha rimarcato l'assessore all'agricoltura Guido Tampieri sul quale siamo pronti a fare la nostra parte nell'ambito delle risorse previste dal piano di sviluppo rurale. Ma ora tocca agli utilizzatori intermedi e finali, insomma a chi è interessato ad acquisire ed impiegare la materia prima agricola, chiarire i risultati economici che verranno garantiti ai coltivatori che investiranno in questo prodotto". Anche perché, come ha rilevato l'assessore provinciale all'agricoltura , Gabriele Ghetti, "sul versante della sperimentazione con la terza annualità di prove che andremo ad avviare nella prossime settimane possiamo ritenerci a buon punto: le condizioni di coltivazione, la qualità e la resa hanno fornito previsioni interessanti". "Ma ora dobbiamo allargare la famiglia", ha commentato Arturo Malagoli, il vicepresidente di Canapaitalia. E chissà che ieri pomeriggio nei sotterranei del maniero c'era anche Giuseppe Fedrigoni, patron delle omonime cartiere ma anche numero uno di Assocarta, l'associazione nazionale degli industriali cartari non sia già scattata la caccia a qualche nuovo "parente".

Il Resto del Carlino Mercoledì 9 Febbraio 2000