La lobby degli agricoltori per la legalizzazione della canapa da coltura

lettera di Christopher S.Wren, The New York Times del 2/4/99
Data di pubblicazione: 1/4/99 Bismarck, N.D.



Dennis Carlson ha venduto il suo primo raccolto di grano, coltivato in un campo prestatigli dai suoi genitori, nel 1975, quando aveva 14 anni. Il guadagno era stato di $4.51 per 'bushel' ( misura di capacità corrispondente a 36 litri circa), così decise di seguire le orme del padre, del nonno e del suo bisnonno nell'agricoltura.

Ventiquattro anni dopo, il grano primaverile viene venduto a $ 2.91 per bushel, Carlson si preoccupa e non sa se si può permettere di piantare il mese successivo. " Il prezzo sarà molto basso" dice" e se avremo un raccolto eccezionale, si abbasserà ancora di più".

Danneggiati dai prezzi dei prodotti che scendono e dai costi che salgono, Carlson ed altri coltivatori di grano guardano, al di là del confine canadese, ad una pianta che pensano potrebbe salvarli, se solo fosse legale. Quella pianta è la canapa, una cugina non intossicante sosia della marijuana, coltivata nel mondo per la sua fibra, i suoi semi e l'olio. Per lungo tempo identificata con la marijuana, sia dall'imposizione della legge che dalla controcultura, negli Stati Uniti è proibita, come conseguenza della guerra contro le droghe.

Per quanto le lobby degli agricoltori dalle Hawaii al Nord Dakota al Vermont, formino delle assemblee legislative per studiare le potenzialità della canapa e renderla così legale, esse vengono contrastate dai funzionari federali che non vogliono allentare le leggi sulla droga neanche simbolicamente, sia che si tratti di approvare l'uso medico della marijuana che la coltivazione di una pianta un tempo molto comune, la canapa.

Fino a tempi recenti, la White House's Office of National Drug Control Policy asseriva che rendere la canapa legale avrebbe trasmesso un messaggio sbagliato, soprattutto ai giovani, in un periodo in cui l'uso di droga tra gli adolescenti sta aumentando. Alla fine di marzo però, il Gen.Barry Mc Caffrey, ha affermato in un'intervista, che la sua opposizione si stava ammorbidendo.

Mc Caffrey ha detto:" Se la gente crede che la fibra di canapa possa essere venduta sul mercato per profitto, e non sta realmente cercando di normalizzare la coltivazione di marijuana in America, al punto che desidera coltivare solo fibra di canapa, noi saremo lieti di collaborare, ma come raccolto da profitto penso che non abbia futuro".

Nel Nord Dakota invece, dove una legislatura controllata dai repubblicani sembra incline ad emettere leggi che promuovono la canapa, Carlson dice:" Siamo tutti disperati. Stiamo cercando di trovare qualcosa che cambi le nostre prospettive, e la canapa è una tra le tante coltivazioni".

Non aiuta di certo che la canapa venga identificata con la controcultura, che i suoi prodotti, dagli oli ai vestiti, spesso siano venduti in negozi che vendono cartine, pipe e altri accessori per la droga, e che la sua causa venga promossa dai sostenitori della marijuana.

"Sono i nostri peggiori nemici," dice Gale Glenn, una coltivatrice di tabacco nel Winchester, Kentuky.,

" se la marijuana non fosse esistita, la canapa qui verrebbe coltivata su centinaia di migliaia di acri".

Un progetto di legge per ripristinare la canapa è stato approvato questo mese alle Hawaii ed è stato introdotto anche nelle assemblee legislative del Nord Dakota, Montana, Minnesota, Virginia e Vermont.

La legge federale sulle sostanze controllate dice che il governo non impedisce agli stati dal legiferare in quest'ambito, ma anche con l'approvazione dello stato i coltivatori di canapa avrebbero bisogno di permessi dalla Drug Enforcement Administration, la quale finora non ha dato concessioni.

" Nel Nord Dakota c'è un vasto sostegno bipartitico affinché possa essere coltivata", afferma il senatore di stato Joel Heitkamp, " ma il problema sta a livello federale".

Il rappresentante di stato David Monson, un agricoltore e soprintendente di scuola, che ha promosso la legislazione nel Nord Dakota, afferma:" Ritengo che il 99% delle persone del mio distretto, una volta mostratagli la linea di base, sia pronta a muoversi".

Un anno fa, dopo che il Canada ha reso la canapa legale, ne sono stati coltivati circa 5000 acri, afferma Geof Kime, presidente di Hempline, una ditta che coltiva e lavora la canapa a Delaware, Ontario.

Monson si ricorda che guardava il suo vicino al di là del confine, a Manitoba, coltivare 23 acri di canapa che gli rendeva circa $ 250 per acro. " Quando riuscì ad avere tutto quel profitto, fummo davvero sconvolti " dice Monson.

Jeffrey Gain, che promuove la rinascita della canapa come direttore del North American Industrial Hemp Council, dice che negli Stati Uniti la canapa può essere importata per la lavorazione, ma non possiamo coltivarla personalmente.

La canapa ha prosperato come una pianta da denaro contante per gran parte della storia americana. George Washington e Thomas Jefferson la coltivavano nelle loro piantagioni. La Dichiarazione d'Indipendenza venne stilata su carta di fibra di canapa. La canapa ha fornito agli americani cordame, vele, vestiti ed altre cose utili.

Nel 1937 però, il Congresso decretò il divieto sulla marijuana che finì col comprendere anche la canapa. Durante la Seconda Guerra Mondiale, dopo che l'importazione della canapa di Manila proveniente dalle Filippine venne interrotta, il governo distribuì i semi da piantare agli agricoltori nell'ambito di una iniziativa chiamata " Hemp for Victory" (Canapa per la Vittoria), ma una volta finita la guerra, essa venne bandita nuovamente. In quel tempo le fibre sintetiche come il nylon ne stavano già prendendo il posto.

Gli ambientalisti descrivono la canapa come una risorsa rinnovabile, biodegradabile che si può utilizzare per fare carta, stoffa, materiali da costruzione ed anche modanature per automobili. Gli agricoltori dicono che è una pianta che necessita di pochi pesticidi, che fa scomparire le erbacce, resiste all'erosione e ci si fanno dei soldi. " Non é una panacea", afferma la signora Glenn ," ma una delle risposte."

Il dottor Paul Mahlberg, un biologo cellulare all'Indiana University, ha una licenza dalla Dea di coltivare marijuana sperimentale e canapa. Egli le ha descritte come varietà di cannabis sativa, una specie la cui struttura cellulare è stata studiata per trent'anni. " Se ci fossero qui sul tavolo canapa e marijuana se ne potrebbe distinguere la differenza?", chiedo, " La risposta è no, non in quelle giovani. Ma", ha aggiunto," quando sono piantate nel terreno, ognuna può essere identificata dall'odore."

La canapa viene piantata densamente e fatta crescere fino ad un'altezza di m.4.50 circa perché il fusto sia sviluppato e le foglie cadano. Le piante di marijuana, al contrario, sono corte, cespugliose e lontane m.1.20 circa l'una dall'altra, per incoraggiare le foglie e i fiori che liberano il THC, l'ingrediente psicoattivo. Inoltre la canapa viene raccolta prima che fiorisca, la marijuana dopo.

Entrambe le varietà contengono THC. La canapa industriale ha meno dell' 1% di THC, rendendola inefficace come droga; la marijuana, invece, ne contiene il 5% o di più. Il Canada ed alcuni paesi europei richiedono dalla canapa coltivata una quantità pari allo 0.3% o meno di THC.

Mahlberg afferma che ora stanno lavorando per produrre uno 0% di THC.

Nelle zone rurali, la canapa è degenerata in una varietà selvatica detta 'erba da fosso', con un basso contenuto di THC. "C'è un detto in voga dalle nostre parti il quale dice che nessun fumatore di marijuana con un po' di rispetto per sé stesso potrebbe toccare quella roba" afferma il senatore di stato Russell Thane del Nord Dakota; e dice anche che i National Guardmen e i Law Enforcement Officials passano i fine settimana sradicando l'erba da fosso. " E' una misera utilizzazione del tempo", afferma," non c'è nessuno negli Stati Uniti che verrebbe a prenderla."

Nel Vermont, l'ufficio della revisione dei conti di stato ha determinato, nel 1996, che il 78% di marijuana riportata come sradicata, ed il 99% di quella distrutta in tutta la nazione con fondi federali, era erba da fosso. Dice Mahlberg:" L'estirpamento è in qualche modo mal condotto poichè distruggono i resti della vecchia canapa. Parte della canapa che vanno distruggendo ha una percentuale di THC vicino allo zero."

I funzionari per l'applicazione della legge sostengono che la mariijuana potrebbe essere nascosta nei campi di canapa. "In realtà la canapa sarebbe un'arma contro la marijuana", afferma Mahlberg," perché l'impollinazione incrociata con la canapa diluirebbe la potenza della marijuana."

Teoricamente, il polline della marijuana potrebbe a sua volta influenzare la canapa, però quest'ultima, piantata in quantità finirebbe per sopraffare la marijuana. Andy Graves, agricoltore e capo della Kentucky Hemp Growers Cooperative, un gruppo che cerca di rendere nuovamente legale la canapa, afferma che i coltivatori di marijuana considererebbero gli agricoltori di canapa, il loro peggior incubo, proprio perché i pollini si incrocerebbero.

Il 3 marzo, un giudice federale ha respinto la causa del gruppo di Graves che sfidava la proibizione governativa sulla canapa, poichè anche la legge dello stato del Kentucky la proibisce. Da quando le quote del tabacco sono state ridotte drasticamente al 28.8%, alcuni agricoltori stanno dando alla canapa un'altra occhiata.

Dorothy Robertson, una coltivatrice di Bethel, Kentucky, dice che un terzo del loro guadagno è sparito per via delle quote; gli agricoltori hanno le spalle al muro.

Il tabacco guadagna più soldi, ma diversificarlo con la canapa ha un senso per gli agricoltori perché potrebbe essere lavorato localmente, creando nuovi posti di lavoro. Tribby Vice, un produttore di tabacco e latticini nella Fleming County, Kentuky, sostiene che la canapa potrebbe fornire le lettiere per le sue 80 mucche e sarebbe un' ottima pianta per la rotazione dei raccolti . Inoltre l'attrezzatura usata per il tabacco si può utilizzare anche per la canapa, senza la necessità di doverla comprare.

Gli agricoltori affermano che potrebbero vivere con i tipi di controlli che impongono gli altri stati. Kime dice che il Canada richiede che ogni coltivatore di canapa abbia la licenza ed un controllo della polizia sui suoi precedenti, che utilizzi semi certificati per produrre lo 0.3% di THC, che riferisca la precisa locazione della sua piantagione ed che sia aperta alle ispezioni saltuarie.

"Nel Nord Dakota", afferma Carlson," se c'è stato un gruppo contro le droghe è quello degli agricoltori. Se la canapa diventasse legale possiamo garantire che la marijuana qui non arriverà."