PROGETTO CANAPALITHOS

Idee che si trasformano in realtà

“Le cose non si fanno da sole”.

Sono diversi anni che si parla di tutto quello che si potrebbe fare con la fibra e il legno della canapa, e di tutti i prodotti per l’edilizia e la falegnameria che se ne potrebbero ricavare. Prodotti ad un tempo di qualità migliore, più economici e più sostenibili di quelli che andranno a sostituire.

Ma per trasformare questa idea in realtà è stato necessario molto lavoro. Da una dozzina d’anni il gruppo Fibranova riproduce semente di canapa ed esegue prove di coltivazione. E sono diversi anni che un tecnico competente e motivato come Max Canti, in collaborazione con una ditta leader nella costruzione di impianti per la lavorazione della ceramica, lavora alla progettazione di un impianto per la fabbricazione di questi nuovi materiali, e per mettere a punto tutte le fasi della lavorazione fino al prodotto finito.

E oggi finalmente la Canapalithos Toscana s.r.l., partecipata dalla CMF Technology s.p.a. di Pavullo, sta costruendo a Bientina vicino a Pisa un impianto pilota del costo di 6 milioni di Euro per la produzione di 300.000 metri quadrati di rivestimenti e 250.000 metri quadrati di tavole per falegnameria. Essa ha stipulato un accordo con un gruppo di agricoltori che si sono impegnati a coltivare 400 ettari di canapa all’anno, più altri 150 ettari di una pianta da cui si ricaverà il collante naturale necessario per i nuovi materiali compositi.

In base alle prove fatte dal gruppo Fibranova, la produzione sarà di almeno 10 / 12 tonnellate di materia secca per ettaro, e agli agricoltori è stato riconosciuto un corrispettivo di 150 Euro a tonnellata. La coltivazione inizierà l’anno prossimo, e appena sarà disponibile il primo raccolto, la nuova fabbrica, che produrrà anche 15 nuovi posti di lavoro, inizierà l’attività.

Quindi la notizia è che fra poco cominceranno ad essere disponibili pannelli rigidi di sola fibra per l’isolamento a cappotto degli edifici, un pannello di materiali compositi a bassa densità per mobili ed arredamento, più un pannello a media densità ed uno ad alta densità utilizzabili per diversi usi nel campo dell’edilizia. Questi sono i primi prodotti che usciranno dalla fabbrica, ma l’impianto è stato progettato con criteri di grande flessibilità, e in base alla domanda del mercato potrà essere adattato a produrre una tipologia di prodotti molto più ampia, con i quali si potrebbe costruire un’intera abitazione compresi gli infissi e i mobili, come si potrà constatare dando un’occhiata al sito www.canapalithos.com, nel quale si potrà trovare anche una descrizione dettagliata del progetto industriale.

Fra poco i consumatori cominceranno a trovare sul mercato mobili fatti con nuovi pannelli truciolati, molto più robusti e durevoli, ignifughi, resistenti all’acqua e al gelo, adatti ad essere rivestiti di impiallacciatura di legno, privi di formaldeide, ma nello stesso tempo più economici e che pesano la metà. Una vera rivoluzione nel settore dei mobili, che ormai sono fatti tutti con i pannelli truciolati che conosciamo, pesantissimi, ricoperti di plastica, e impregnati di sostanze chimiche poco salutari.

Ci si chiede spesso cosa bisogna fare per migliorare lo stato delle cose o per far progredire la nostra società. Ecco una risposta. Questa iniziativa industriale, dato che può migliorare la qualità di una vasta gamma di prodotti, sicuramente ci farà fare qualche passo in avanti, e può anche insegnarci come procedere.

Innanzi tutto bisogna farsi venire delle idee valide, e per questo è necessario investire nella ricerca. Ma poi sono necessari altri investimenti e molto altro lavoro, competenza e impegno per trasformare queste idee in realtà. Perché le cose non si fanno da sole. E sono molte le innovazioni che potrebbero migliorare significativamente la nostra esistenza, e che aspettano “solo” di essere concretamente applicate.

Di molte di esse, nonostante la loro importanza, molti non hanno nemmeno sentito parlare. Dalla fusione nucleare fredda, con cui potremmo produrre tutta l’energia di cui abbiamo bisogno, e in maniera pulita, economica e sostenibile (sembra impossibile ma funziona davvero!). Ai nuovi modelli di auto, meno pesanti, a guida automatica e a trazione interamente elettrica, che potrebbero essere in strada nel giro di una decina d’anni. Ai dirigibili a guscio rigido, che potrebbero sostituire già da oggi gli aerei nelle tratte brevi, e con i quali potremmo viaggiare molto più comodamente e risparmiare energia. Per finire con degli allevamenti più sostenibili, che potrebbero sostituire almeno in parte la carne bovina. E questi sono solo i principali esempi.

Tornando alla canapa, c’è ancora una cosa che rimane da fare. Il potenziale di diffusione di questi nuovi materiali è molto grande, ma perché i consumatori possano sceglierli per l’isolamento degli edifici o per mobili e cucine, bisogna che come minimo sappiano della loro esistenza. L’informazione presso il pubblico è quindi l’ultima condizione perché possano essere conosciute le qualità della canapa, e perché possa diffondersi la coltivazione di questa utilissima pianta.

Ferrara, 1 giugno 2012