NUOVE STRATEGIE DI LAVORAZIONE DELLA CANAPA

Kai M. Nebel
Institute für Angewandte Forschung (IAF)
Alteburgstr. 150 D-72762
Reutlingen, Germany

Nebel, K. M. 1995 New processing strategies for hemp
Journal of the International Hemp Association 2: 1, 6-9

La lavorazione tradizionale della fibra di canapa è una tecnica che ha almeno cinquant’anni. In questo studio si espongono le problematiche e le richieste di nuove metodologie; vengono descritti i principi ell'esplosione a vapore che, in una iniziale dimostrazione, si è rivelata utile per trasformare la fibra grezza di canapa in un materiale la cui struttura e proprietà sono comparabili o superiori al cotone e alla canapa "cotonizzata". Si sono inoltre analizzati i fattori economici ed ambientali di questa nuova tecnologia, e considerati favorevoli per una vasta applicazione industriale.

Introduzione

Le fibre della corteccia ed in particolare quelle di canapa possiedono in natura un alto grado di variabilità e come prezioso materiale grezzo sono adatte alla più grande varietà di usi industriali. La tradizionale lavorazione della canapa è ad un livello tecnologico che risale a cinquant’anni fa, di conseguenza improduttivo. Al fine di realizzare prodotti competitivi e di usare le molteplici proprietà della fibra di canapa in senso economico ed ecologico, è indispensabile lo sviluppo o l’applicazione di metodi di lavorazione. A prescindere dal fatto che le fibre di canapa possano venire adottate per usi tessili o tecnici, si dovrebbe essere in grado di lavorarle su macchinari e nelle industrie già esistenti senza coinvolgere nuovi ed estesi sviluppi. La tecnologia dell’esplosione a vapore consente la realizzazione di fibre speciali che possono essere modificate in base ai prodotti oppure alle esigenze dei test. Attraverso l’adattamento del processo ingegneristico, si possono produrre manufatti di fibre "su misura", come, per esempio, nuovi tipi di filati di canapa creati nelle filature per il cotone; lo stesso criterio può essere applicato alla produzione di fibre speciali usate nell’industria della lana (pettinato di lana o filati di lana), o per specifici usi tecnici come tessuti non filati, elementi filtranti, ecc.

Nelle spiegazioni seguenti verranno chiarite le problematiche della lavorazione della canapa e verrà stilata una lista delle necessità di nuovi metodi e possibilità. Saranno inoltre menzionate, con esempi tratti dai risultati di alcune ricerche, le numerose opportunità della tecnica dell’esplosione di vapore per la realizzazione di nuovi ed innovativi prodotti della canapa.

La lavorazione tradizionale della canapa
La lavorazione tradizionale della canapa può generalmente essere divisa in tre settori:

1. Lavorazione della fibra lunga
La lavorazione della fibra lunga di canapa è principalmente usata nella produzione di filati di canapa a filatura bagnata. A causa della dimensioni delle fibre, si possono impiegare solo macchine speciali con un basso grado di automazione, ma per gli alti costi di investimento non possiamo aspettarci, nel prossimo futuro, sviluppi nel campo della tecnologia della lavorazione a macchina.
Dopo la raccolta e dopo aver completato il processo di macerazione (macerazione con rugiada, macerazione con acqua), i fusti di canapa "defogliati" vengono poi seccati, liberati dal nocciolo di legno in una sequenza di procedimenti quali: pigiatura, spezzatura e gramolatura. Con l’uso del cosiddetto ammorbidente o rullo, le fibre scorticate vengono rese più tenere e flessibili. L’accorciamento della lunghezza iniziale della fibra da 3m. a 650mm. è effettuato da una speciale macchina da taglio. Le fibre corte ed intricate vengono pettinate, quelle lunghe invece, parallelizzate e lisciate con una macchina per la scapecciatura. Dopo alcuni passaggi di tiratura e doppiatura, i frammenti manufatti sono prefilati in filati cardati e, a seconda della qualità della finezza desiderata, filati in filo di canapa attraverso processi di filatura a secco o con acqua.
2. La lavorazione della canapa
Il termine stoppa viene dato a quelle fibre derivate dai processi di gramolatura e scapecciatura. Esse sono separate dalle fibre lunghe, più corte ed ancora contenenti per gran parte legno, particelle di sporcizia o rifiuti. Nella lavorazione della stoppa, la stoppa della gramolatura e della scapecciatura viene filata a filo grezzo o cordame in un processo di filatura bagnata o a secco a seconda dei diversi livelli di purezza, inclusa la raffinatura e la pettinatura, con diverse macchine per la cardatura (cardatura di diverse intenstà). Alcuni tipi di stoppa assieme alle fibre non filabili sono lavorati per realizzare prodotti tecnici come materiali per l’isolamento e modanature. Con queste fibre di "bassa qualità", esiste ancora un grande potenziale per migliorare il loro valore aggiunto. Attraverso nuovi metodi di lavorazione, le applicazioni per la stoppa, che racchiudono nel suo prodotto un valore aggiunto, possono essere incrementate.
3. Cotonizzazione
Nel secolo scorso erano già state effettuate delle ricerche concernenti la cotonizzazione della canapa. A causa di una più vasta produttività nell’industria cotoniera rispetto all’industria della fibra, le fibre venivano ordinate in base alla lunghezza ed alle caratteristiche tecniche di filatura in accordo con quelle del cotone (cotonizzazione), così che la loro lavorazione potesse essere realizzata con le macchine per il cotone. Le sostanze appiccicose come la pectina o la lignina, responsabili della tenacia nei filati in acqua di canapa, devono essere rimosse per quanto possibile nel processo di cotonizzazione per ottenere un isolamento più o meno completo delle singole fibre. Tutto ciò può essere fatto sia attraverso l'utilizzo di vari metodi di elementarizzazione che con metodi di cotonazione puramente meccanica oppure meccanico-chimica.
Non essendo più possibile la filatura di cellule di fibre completamente isolate, la fibra dovrebbe essere completamente elementarizzata nella produzione di fibre cotonizzate; con questo metodo non tutta la quantità di sostanze che l’accompagnano viene rimossa ottenendo così più cellule viste come un fascio di fibre.
Un processo di cotonazione originale presenta sempre "un grado di fluttuazione" tra una totale elementarizzazione (perdita di filabilità), ed una insufficiente elementarizzazione delle fibre per la produzione di un buon filato di qualità, che finisce per essere un fascio di fibre troppo grezze (Waenting 1937).

Nuove possibilità ed utilizzazioni
Per garantire alle fibre di canapa una competitività a lungo termine ed una posizione nel mercato, le sue potenzialità devono essere incrementate attraverso nuovi prodotti e nuovi utilizzi. Una volta consolidato il più alto grado di efficacia, si possono realizzare prodotti impiegati nel campo tessile. Prendendo atto dei problemi nella lavorazione tradizionale della canapa, pare sia plausibile aumentare gli sforzi incentrati sugli sviluppi futuri e sulle innovazioni nel settore delle fibre corte e totali. Essere in grado, per esempio, di introdurre la canapa nel settore dell’abbigliamento di alta qualità, il quale al momento è governato da cotone o lana, le caratteristiche di preparazione e di lavorazione devono essere largamente migliorate affinché le fibre di canapa possano eguagliare quelle di cotone o di lana.
Questo significa che si devono modificare le fibre di canapa con un metodo speciale di elementarizzazione, così da poter essere lavorate su macchinari moderni e che producano tessili industrialmente, per ottenere filati di ottima qualità (Nebel 1994/95).
Le fibre ed i filati di canapa tuttora sul mercato non soddisfano i requisiti dell’industria tessile. Riguardo alla finezza delle fibre, all’omogeneità, alla flessibilità ed in particolare alla distribuzione o alla lunghezza della fibra, l’industria tessile si trova ad affrontare enormi problemi di lavorazione.
Affinchè l’applicazione industriale di fibre di canapa sia consentita, bisogna tenere in considerazione i requisiti dell’industria della lana e del cotone.

I requisiti tecnologici per la produzione di nuovi filati derivati da fibre corte di canapa con l’aiuto della tecnologia del cotone
In Europa, circa il 70% di tutti i filati lavorati rientra in un grado di finezza tra 20 Nm – 40 Nm1. Attualmente per quanto riguarda i filati di canapa questo grado di finezza non è possibile, esso dovrebbe diventare il target nella produzione dei filati della canapa.
Nella lavorazione della canapa come prodotto naturale, è necessario uno sviluppo della tecnologia che faciliti un progetto sulle fibre, il quale consideri le possibilità di lavorazione (filatura del cotone), ed il prodotto finale desiderato. Il requisito primo è che il profilo delle fibre di canapa debba assomigliare fortemente a quello del cotone, per evitare qualsiasi modificazione estesa delle macchine del cotone (Nebel 1994).
Le caratteristiche tecnologiche significative comprensive dei diversi livelli di importanza in base ai sistemi di filatura, sono elencati nella Tabella 1.

Tavola 1. Caratteristiche tecnologiche della fibra che dipendono dai sistemi di filatura.

FILATURA AD ANELLO

Lunghezza della fibra
Finezza della fibra
Tenacia della fibra
Allungamento
Rigidità
Nitore
Superficie
FILATURA A ROTORE

Tenacia della fibra
Allungamento
Finezza della fibra
Nitore
Rigidità
Lunghezza della fibra
Superficie

Mentre la lunghezza e la finezza della fibra sono i due fattori più importanti nella produzione di filati in macchine con filatura ad anello, in quelle con filatura a rotore sono principalmente importanti la tenacia e l’allungamento per una filatura riuscita; nel metodo di filatura a rotore la lunghezza gioca un ruolo secondario (Scheneck 1993).

Nella preparazione delle fibre si deve considerare il sistema di filatura del cotone designato.

La materia grezza usata nella lavorazione della canapa copre un ruolo decisivo poiché la sua qualità è soggetta a deviazioni naturali. Per aver successo nell’ottenere un prodotto finale definito e di alta qualità, deve essere possibile poter indirizzare i parametri di lavorazione in accordo con la qualità del materiale grezzo e corrispondenti ai requisiti del prodotto finale. Tutto ciò necessita un controllo oggettivo della qualità della materia iniziale (canapa grezza), del prodotto intermedio (fibre elementarizzate o "cotonizzate"), ed anche del prodotto finale (cardati, filato, articolo finito).
Con l’aiuto della tecnica dell’esplosione a vapore di Reutlingen, inclusi i metodi di misurazione per un’oggettivo controllo della qualità delle fibre, anch’essi sviluppati alla IAF, è possibile soddisfare i requisiti tecnici essenziali per i nuovi tipi di prodotti della canapa (Kessler et al.1992).

Valutazione della qualità e processo di ottimizzazione

I criteri essenziali per stabilire la qualità della materia grezza sono la maturità e il grado di macerazione della canapa, che dipendono sia da proprietà chimiche e morfologiche, che da caratteristiche tecniche specifiche. La determinazione dei criteri di qualità si compie con test fisici, opto-elettronici e spettroscopici (Kessler et al.1993). La valutazione dei dati e l’ottimizzazione delle prove viene espletata usando metodi statistici moderni quali l’analisi multivariata.

La metodologia delle misurazioni oggettive di qualità ed i test statistici individuali saranno esposti dettagliatamente più avanti.

La tecnica dell’esplosione a vapore

Già negli anni trenta erano stati fatti dei riferimenti alla tecnica dell’esplosione a vapore per ottenere fibre dalla paglia delle piante fibrose, in alcuni documenti di un brevetto.
Anche oggi il principio di questo metodo viene adottato in molti settori diversi, per esempio nella manifattura della carta e nella valutazione della sostanza organica della materia grezza contenente lignina (Marchessault 1988).
Nell’Institute for Applied Risearch di Reutlingen, questo principio di lavorazione è stato ulteriormente sviluppato ed ottimizzato per una produzione di fibra estremamente valevole. Attraverso il controllo di qualità oggettivo del materiale grezzo ed una direzionabilità del parametro corrispondente alla qualità d’entrata, si può realizzare un "progetto" delle fibre e delle caratteristiche specifiche, rispondenti alla tecnica della filatura ed al prodotto finale desiderato.

Il principio dell’esplosione a vapore

Nel metodo dell’ esplosione a vapore, il vapore, e gli additivi, quando necessari, penetra, sotto pressione e con la temperatura gradualmente aumentata, lo spazio tra le fibre nel fascio. In questo modo la lamella centrale e le sostanze aderenti la fibra vengono elementarizzate "morbidamente" e rese solubili nell’acqua, per essere poi rimosse dalla successiva lavatura e risciacquatura. A seconda della qualità desiderata delle fibre elementarizzate, la pressione del vapore può essere improvvisamente ridotta ad atmosferica, e sfiatata con i sostrati in una camera di stabilizzazione.
La combinazione del trattamento chimico e meccanico provoca un efficace slegamento della struttura rigida della fibra e, per questo, una separazione in fibre singole.

La tecnica dell’esplosione a vapore

Le fibre, una volta decorticate e, quando possibile, ben pulite, sono utilizzate come materia grezza. Non ci sono conseguenze se si usano fibre gramolate, stoppa oppure fibre provenienti da altri stadi di lavorazione. Le caratteristiche di qualità oggettive delle fibre, (grado di maturità e macerazione, caratteristiche chimico/morfologiche e tecniche), nell’ambito di una direzionabilità ottimizzata dei parametri di lavorazione, vengono raggiunte adottando metodi moderni (Kessler et al. 1994).
Il materiale grezzo o d’entrata è pre-trattato con una soluzione impregnante e trattato in un reattore simile ad una camera presurizzata, con vapore saturato. Sia la pressione (0-12 bar) ed il tempo (1-30 minuti), che la concentrazione alcalina variano in base alla qualità ed allo scopo designato delle fibre. Dopo il tempo di reazione necessario, il reattore si decompressa ad un livello di pressione normale per mezzo di una valvola (esplosione a vapore). Le fibre elementarizzate vengono mandate, con un sistema di tubi, in recipienti di raccolta. Attraverso una repentina ebollizione ed accelerazione delle fibre che escono, si compie la raffinatura delle fibre. Quelle che sono state liberate dalle sostanze di accompagnamento nel processo di esplosione a vapore, vengono risciacquate nel trattamento seguente. Qui le fibre possono essere lavate, tinte oppure sottoposte ad una centrifuga finale, quando è richiesto. Dopo l’asciugatura, ed un primo processo di apertura, se necessario, le fibre possono essere consegnate per la filatura. In accordo con la materia grezza e l’applicazione delle fibre designata, i parametri di prova vengono aggiustati equivalendo alle caratteristiche così nominate "prodotto-proprietà-progetto" (Kessler et al.1994).
Se, per esempio, le fibre di canapa dovessero venire lavorate secondo la filatura a pettinato, l’esplosione a vapore potrebbe essere omessa al fine di ottenere l’incremento di lunghezza necessario delle fibre. Per la filatura della lana la finezza della fibra deve essere di un grado inferiore alla filatura del cotone, così che la raffinatura per espulsione non è necessaria.

Aspetti economici ed ecologici

L’IAF di Reutlingen ha un laboratorio con a disposizione sia un impianto di elementarizzazione con un reattore 25 I, che un impianto adattabile alla ricerca tecnica nella industria della cellulosa, teoricamente capace di una annuale emissione, nella regione, di 1000 tonnellate di fibra. Tuttora comunque la produzione è possibile solo a livello di ricerca, a causa della capacità e delle caratteristiche di prova dell’impianto. Attualmente non esiste un impianto industriale di esplosione a vapore specifico per la produzione di fibre. Le tecniche di lavorazione esistenti possono comunque essere adattate ai sistemi correnti nell’industria della cellulosa, ed assieme ad una definizione di infrastrutture equivalenti, possono anche essere integrate alle già esistenti industrie tessili. In accordo sia con le possibilità di lavorazione e produzione, che con le caratteristiche della materia grezza e del prodotto, la mera elementarizzazione della fibra costa nella lavorazione tra 0.5 e 2 marchi tedeschi. Dando un’occhiata al prezzo attuale di mercato dei filati di alta qualità, 15-25 marchi per kg., al nuovo valore aggiunto tecnologicamente associato ed ai fattori potenziali del prodotto (Nebel1994), queste influenze sui costi di produzione vengono rappresentate favorevolmente. Inoltre, il nuovo tipo di fibra può essere lavorato, in contrasto con le macchine per la tradizionale lavorazione della canapa, attraverso impianti altamente produttivi nell’industria tessile.
L’aspetto ecologico appropriato è garantito poiché vengono utilizzati composti alcalini ed additivi in forma di vapore e altamente diluiti. In aggiunta agli agenti applicati, le sostanze degradate del vapore della canapa si accumulano in forma neutra e sono, come additivi singoli, biologicamente degradabili (Kessler 1991). Anche l’acqua di scarto standard ed un efficace sistema di riciclo presenti nelle industrie moderne contribuiscono ecologicamente all’intero processo. E’ necessario fare ulteriori ricerche riguardanti l’uso agricolo ed industriale (pectina-lignina) dell’acqua di scarto del processo di esplosione a vapore.
Per l’alto grado di purità ottenuto dall’esplosione a vapore sulle fibre, la quantità necessaria di prodotti chimici o coloranti per ulteriori processi di raffinazione (sbiancatura o colorazione) è molto ridotta (Kessler 1991).

Primi risultati

Il processo d’esplosione a vapore per la produzione di fibre di lino sviluppato all’IAF (Nebel 1994, Schenek) per usarle nella pettinatura e nella filatura del cotone, può essere trasferito anche sulla lavorazione della canapa. Le prove attuate nell’istituto hanno dimostrato (in accordo con la canapa grezza scelta, al pre-trattamento del materiale grezzo ed all’ adattamento della lavorazione) che le fibre ottenute possono essere compatibili con la lavorazione su macchine per la filatura del cotone. Nel frattempo, il fattore principale di sviluppo, sta nella produzione di fibre di canapa specifiche, le quali possono essere usate nella manifattura di filati particolari nella filatura ad anello o a rotore. I filati manufatti designati dovrebbero trovare una collocazione per tessuti di cotone ritorto (jeans), e in accordo con l’appropriata ottimizzazione, anche per articoli fatti a maglia.

Materie grezze e tecniche di lavorazione

Di fronte alla calante disponibilità di canapa grezza di alta qualità, che è un fattore decisivo per la futura qualità del prodotto, sono disponibili solo la stoppa e la canapa grezza gramolata di qualità basso/media, provenienti da diverse zone coltivate. Nelle prove che verranno illustrate nel prossimo capoverso, è stata usata come materia grezza una canapa gramolata e parzialmente macerata di origine rumena.
Le fibre grezze, fino a 3m. di lunghezza vengono accorciate con l’utilizzo di una macchina per tagliare la fibra (LaRoche) a 70mm. (micrometri) di lunghezza ed elementarizzate nel reattore dell’IAF.
I parametri del processo d’esplosione a vapore ed il trattamento successivo sono adattati in base alla qualità della materia grezza2. Le fibre vengono imbevute in una soluzione acquosa, e successivamente sono sottoposte ad una pressione di vapore saturo di 8 bar, prodotta da un generatore. Dopo un tempo di reazione di 10 minuti, il vapore viene abbassato e le fibre condotte fuori attraverso un sistema esistente di contenitori di raccolta. Poi si compie il processo di lavatura e risciacquo per rimuovere le sostanze decomposte presenti. Dopo l’asciugatura delle fibre (con aria calda), esse vengono aperte, con un arnese seghettato, e liberate, con un pulitore multi-stage, dalla polvere, da frammenti di fibra e da rimanenti pezzetti di legno penzolanti. Un’ ulteriore raffinatura e pettinatura viene compiuta usando una cardatrice standard per cotone modificata; in seguito a questo procedimento il materiale di fibra è pronto per la filatura.

Confronto tra cotone e canapa "cotonizzata" con l’esplosione a vapore

Il valore BF1 è stato misurato su uno strumento di analisi dell’immagine Kontron, la tenacia del fascio su uno Zellweger Stelometer. La rivelazione della distribuzione di lunghezza della fibra è stata compiuta su uno strumento AL Meter e Fibroliner (Peyer).
L’indice di finezza conseguente all’analisi dell’immagine, descrive l’area della sezione centrale dell’incrocio della fibra in micrometri. La canapa trattata col vapore mostra circa la metà della finezza della qualità del cotone usato, mentre la grossezza della canapa grezza è di circa nove volte più alta. Il valore di finezza della canapa vaporizzata è sufficiente per la filatura di filo sottile. Naturalmente la tenacia della canapa, anche dopo la cotonizzazione, ha un valore di circa 60cN/tess., molto più alto di quello del cotone che è di circa 35 cN/tess.
Inoltre, per le proprietà naturali della fibra, la rottura dell’allungamento della canapa è molto bassa (3,5%) paragonata a quella del cotone (8,5%). Un aumento del valore di allungamento della canapa migliorerebbe decisamente il comportamento di lavorazione.
La distribuzione di lunghezza della fibra, nella canapa trattata col vapore, corrisponde alla maggiore estensione possibile del cotone. Il diagramma di qualità di queste fibre, previste per il processo di filatura ad anello, corrisponde al parametro di filatura richiesto. A causa delle dimensioni delle fibre di canapa grezza, la lunghezza oggettiva della fibra non può essere misurata.

Ulteriore lavorazione delle fibre

In accordo con il metodo di filatura scelto e con i parametri della fibra dipendenti dallo stesso, (vedi tav.1), le fibre elementarizzate possono essere processate in pezzetti su comuni macchine da cotone, attraverso vari passaggi di tiratura sottoponendole a macchine per la filatura a rotore. Le fibre designate per la filatura ad anello vengono pre-filate in cardati dopo il procedimento di abbozzo, che si possono poi filare su macchine ad anello in processi a tre cilindri arrivando ad una finezza di filo di Nm 10-15. Rispetto al filo tradizionalmente filato ad acqua, quello prodotto possiede una maggiore flessibilità ed una morbidezza al tocco, che sono particolarmente favorevoli per il vestiario.

Discussione

Le prime prove di filatura usando l’esplosione a vapore delle fibre di canapa hanno dimostrato che è possibile produrre un filo di Nm.10 - Nm.15 di finezza senza particolari processi di modificazione. A causa delle particolari strutture della superficie della fibra dopo l’esplosione a vapore, è garantita una notevole adesione di frammenti per la necessaria stabilità di pre-filatura richiesta nella filatura industriale. Attraverso la preparazione di materiale appropriato, naturale, si può ridurre ulteriormente la durezza della fibra. Prove recenti hanno dimostrato che nelle applicazioni di materie grezze più omogenee ed un’ulteriore ottimizzazione della tecnica di lavorazione, la qualità del materiale fibroso prodotto è migliorata e che una potenziale finezza del filato designato per la produzione, può essere aumentato ad un grado di Nm.20 - Nm.30. Sarebbe possibile, nella produzione di filati fini, l’utilizzo di certe qualità non macerate ma, per ragioni tecniche ed economiche, è vantaggioso far uscire un materiale almeno semi-macerato e di alta qualità. Un requisito nella filatura a rotore o a fine aperta, è l’avere fibre molto pulite, poiché particelle di scarto e sporco possono accumularsi nel rotore e causare interferenze nella produzione. Dopo l’esplosione a vapore, in accordo con il materiale grezzo assegnato, le fibre della canapa mostrano un alto grado di purità, che può essere completato come richiesto da un procedimento di lavatura o di sbiancaggio usando perossido d’idrogeno. A causa delle proprietà di superficie delle fibre, anche dopo la sbiancatura c’è ancora una frizione fibra-fibra, utile ad ottenere una buona adesione dei frammenti per una filatura senza uso di agenti appropriati alla filatura finale. I filati designati per essere ottimizzati a fini industriali, potranno venire usati nel vestiario. Un ulteriore miglioramento della flessibilità e del comportamento meccanico dei filati può portare a prodotti di canapa eccellente.

Ulteriori sviluppi e prospettive

Entro le attuali attività di ricerca dell’IAF nell’area della canapa, viene data una particolare importanza alla classificazione della materia grezza ed alla valutazione di qualità della materia grezza e dei prodotti. I temi principali contenuti sono lo sviluppo e l’adattamento dei metodi di misurazione, e la loro standardizzazione. Lo scopo dello sviluppo nell’area del processo di ottimizzazione e del miglioramento del prodotto, è ottenere nuovi tipi di fibra, i quali possono essere applicati nella filatura pettinata e della lana ad uso industriale. Si può dire lo stesso per l’ottimizzazione delle tecniche di lavorazione nella produzione di filati del cotone, nella quale è necessario sia un miglioramento delle caratteristiche ottiche e tecniche, che un adattamento ai parametri delle macchine per filare.
Le fibre di canapa possiedono inoltre uno sviluppo estensivo ed un potenziale di prodotto nell’area di applicazioni non tessili. La modificazione della superficie delle fibre ha reso possibile, attraverso l’esplosione a vapore, l’apertura a numerose aree di utilizzo nel settore dei compositi e non-tessili.
Lo sviluppo di nuovi prodotti ecologici, economici, tecnicamente innovativi utilizzando i vantaggi specifici delle fibre di canapa, presenta attualmente il tema principale per ulteriori ricerche.