DOPO 50 ANNI RIPRENDE LA COLTURA DELLA CANAPA

("Stampa di Cuneo" del 13/8/'98)


Qualità "sativa" a Moretta, Revello e Levaldigi

MORETTA. Per la prima volta dopo quasi mezzo secolo, e' ripresa in provincia la coltivazione della canapa, il cui nome scientifico e' "Cannabis sativa" e appartiene alla stessa famiglia delle cannabinacee di cui fa parte la canapa "Indica", piu' conosciuta come canapa indiana da cui si ricavano la marijuana e l'hashish, ma che in Italia e' probito coltivare.
Spiega Alessandro Lusetti, tecnico della Coldiretti ed esperto del comparto: "L'occhio del profano difficilmente distingue la differenza tra le due canape. Per questo, le quattro aziende che in primavera a Moretta, Revello e Levaldigi hanno coltivato 15 ettari di canapa sativa hanno ricevuto il seme certificato e devono conservare ed esibire ai carabinieri, se richiesto il documento di accompagnamento. La differenza tra le due canapa e' nel contenuto dei cannabinoidi degli steli, che nella sativa e' quasi inesistente mentre nell'indiana e' invece notevole e serve appunto per ricavare la droga".
La coltivazione della canapa era molto diffusa fino al primo Dopoguerra. In Italia erano oltre 100.000 ettari in produzione, mentre ora si sono ridotti ad appena 360, di cui due terzi concentrati in Piemonte, sopratutto nel territorio di Carmagnola. Nella "Granda" la canapa aveva un'estensione di 5 - 6 mila ettari, mentre quest'anno, con la ripresa della coltivazione, sono una quindicina.
Le varieta' allora piu' diffuse si chiamavano "Carmagnola", dal nome della citta' ai confini con la provincia di Cuneo, e "Fibranova". Oggi e' la "sativa" e i semi arrivano dalla Francia perche' in Italia, con la possibile confusione con la canapa indiana, manca ancora un centro specializzato.
La canapa puo' essere utilizzata per produrre corde, sacchi e filati, o essere destinata a fabbricare la cellulosa e quindi la carta. La coltivazione della canapa ad uso industriale si era praticamente estinta per l'arrivo sul mercato di prodotti sintetici che rendevano non piu' economica la canapa raccolta nei campi. Adesso, pero', sembra che la canapa torni ad avere un futuro: l'Unione Europea, infatti, offre un premio di un milione 400 mila lire a ettaro a chi la coltiva.
Spiega ancora Alessandro Lusetti: "Le semine della canapa sativa avvengono tra marzo e aprile in pieno campo e la falciatura degli steli, che facilmente superano i 4 metri, e' prevista in settembre. Trattandosi di un ritorno dopo una cosi' lunga sospensione, non e' ancora possibile prevedere una coltivazione estensiva e la sua destinazione industriale. Comunque si e' gia' costituita l'Associazione di categoria, l'Assocanapa, e sappiamo che il nostro primo raccolto finira' a una fabbrica di Guastalla (Reggio Emilia) che paghera' 180 lire il chilo il prodotto essicato. La destinazione finale sara' una grande industria tedesca, che utilizza la fibra per i rivestimenti interni delle auto".
Gianni De Matteis