Sezione Agronomica

(a cura del Dott. Agr. Cristiano Cocci)


COLTIVAZIONE SPERIMENTALE DI 2 ETTARI DI CANAPA
IN LOCALITÀ PIANE DI SPINETOLI

I. SUDDIVISIONE DEL TERRENO IN LOTTI E PARTICELLE
Prima di descrivere le operazioni di pre - semina descrivo brevemente il modo in cui stato suddiviso il terreno a disposizione per effettuare le varie prove sperimentali che ci siamo proposti. I 2,06 ettari a nostra disposizione li abbiamo suddivisi in 3 porzioni: la più grande di circa 16.300 m2 , un'altra di 2.100 m2 e l'ultima di 2.240 m2.
La porzione di 16.300 m2 e stata destinata alla coltivazione intesa come segue: è stato utilizzato un quantitativo di seme pari a 50 Kg ad Ha della varietà Futura, seminati a file di 18 cm con una normale seminatrice da frumento in modo da ottenere un popolamento alla raccolta di 80 - 100 piante a m2 e concimati con un fertilizzante minerale ternario (20-10-10) in quantità pari a 6,5 q.li, corrispondenti a 80 unità di azoto ad Ha.
La porzione di 2.100 m2 ha ricevuto la semente francese di 2 varietà (futura e Fedrina). In questa porzione è stata fatta la seguente sperimentazione: abbiamo diviso il terreno in 12 lotti (6 per ogni varietà) di poco più di 160 m2 ciascuno; per ciascuna varietà tre parcelle sono state seminate in modo tale da avere un popolamento alla raccolta di 45-50 piante a m2, cioè la metà rispetto alle condizioni normali, le altre tre per un popolamento alla raccolta di 200 piante a m2 , cioè il doppio delle condizioni normali. Ciascuna delle tre parti è stata poi diversificata in base al quantitativo di elemento fertilizzante somministrato: una ha ricevuto la dose media di concime azotato, che è di 80 Kg ad Ha, un'altra ne ha ricevuto il doppio, cioè 160 Kg ad Ha e l'ultima non è stata affatto concimata.
La porzione di 2.240 m2 e stata seminata con la varietà Fibranova, varietà conosciutissima in passato, di cui l'Istituto Sperimentale per la Colture industriali di Osimo ci ha fornito un quantitativo pari a 6 Kg sufficienti per un lavoro di sperimentazione da eseguire con una vecchia seminatrice parcellare a mano prestataci dallo stesso Istituto. Tale lavoro di sperimentazione doveva mettere a confronto 2 distanze tra le file (20 e 40 cm), 3 densità di semina (130, 190 e 250 semi a m2) e 4 dosi di azoto (0, 75, 150 e 225 unità di N); facendo interagire le variabili densità di semina - dosi di azoto, vengono fuori 12 tesi che raddoppiano a causa delle 2 distanze tra le file. Oltre a questa dovevano essere fatte altre 3 ripetizioni con lo scopo di randomizzare i risultati che si dovevano ottenere; per questo motivo abbiamo ricavato da questa porzione un totale di 96 parcelle ciascuna con una superficie di 16 m2 (5 x 3,2). Per questo tipo di sperimentazione è stato fatto il possibile al fine di ottenere dei risultati validi sia dal punto di vista agricolo che dell'utilizzazione industriale (quantità e qualità della fibra); sabato 18 aprile abbiamo suddiviso in particelle la porzione rispettando il modello fornitoci dall'ISCI e il 22 aprile è stata eseguita la concimazione preparando prima e somministrando poi 24 sacchetti con 600 g ciascuno di ternario (pari a 120 g di N su 16 m2 cioè il corrispondente di 75 unità di N ad Ha), 24 sacchetti con 1.200 g pari a 240 g di N su 16 m cioè il corrispondente di 150 unità di N ad Ha) e 24 sacchetti con 1.800 g (pari a 360 g di N su 16 m2 cioè il corrispondente di 225 unità di N ad Ha). Il giorno successivo abbiamo provveduto alla semina. Purtroppo però il cattivo funzionamento della seminatrice ha fatto sì che solo una piccola quota della semente è finita nel terreno compromettendo totalmente i risultati sperimentali di queste parcelle. Abbiamo mantenuto in essere questa porzione a scopo divulgativo e conoscitivo della varietà, vista anche la possibilità di poterla mettere a confronto morfologicamente con le varietà francesi.

II. SCHEDA TECNICA COLTURALE ADOTTATA

PREFARAZIONE DEL TERRENO
Il terreno predisposto ad ospitare la canapa è stato messo a disposizione della Coop. Humus solamente il l0 marzo '98, periodo in cui normalmente la canapa è prossima alla semina. Trattasi di un terreno perfettamente pianeggiante provvisto di canali laterali per l'irrigazione, rialzati rispetto al piano di campagna; la granulometria è di medio impasto tendente all'argilloso e dalle prove da noi fatte eseguire dal laboratorio di analisi di chimica e industrie agrarie dell'I.T.A.S. di Ascoli Piceno sono scaturiti i seguenti risultati:

Azoto totale 0,84 g/Kg
Fosforo assimilabile 137 ppm
Potassio scambiabile 475 ppm

Il suolo si presentava, a quella data, con i residui del mais coltivato precedentemente e raccolto solo all'inizio del mese.
La prima operazione eseguita sul fondo è stata un'aratura profonda 35-40 cm attraverso la quale si è proceduto all'interramento degli stocchi del mais. Il terreno, al memento dell'operazione (è stato lavorato nella seconda decade di marzo), si trovava allo stato di tempera grazie a leggere precipitazioni avutesi nei giorni precedenti. Dopo 2 giorni di esposizione delle zolle agli agenti atmosferici, è stata fatta una prima fresatura. A seguito di questa operazione, che ha interessato uno strato di terreno della profondità di 20 cm circa, le zolle sono state ridotte a zollette di 8 - 12 cm di diametro ed i residui della precedente coltivazione del mais (stocchi) sono pressochè scomparsi (trinciati ed interrati).
Il terreno così lavorato ha poi subìto l'azione degli agenti atmosferici per circa un mese. In questo lasso di tempo si sono alternati periodi siccitosi a periodi umidi, cosa che ha permesso al suolo di "maturare" in concomitanza con la semina.
Finalmente il giorno 17 aprile è stata eseguita la semina (seminatrice più erpice rotativo) sui 18.400 m2 destinati alle varietà francesi. Tale operazione, durata circa 4 ore, si è svolta sotto il controllo degli agenti della Digos di Ascoli Piceno e con la partecipazione di autorità quali il sindaco di Spinetoli e di persone interessate alla canapicoltura. La semina è stata fatta seguendo tutte le indicazioni riportate sopra. Nel pomeriggio dello stesso giorno si è proceduto ad una rullatura della superficie seminata avente lo scopo di aumentare l'adesione del terreno al seme; il tutto per una migliore e veloce germinazione dello stesso.
Dal punto di vista quali - quantitativo, l'aver seminato così in ritardo rispetto all'epoca normale di semina ha in effetti favorito le varietà francesi monoiche che generalmente hanno un ciclo vegetativo più breve; mentre per la Fibranova il discorso è risultato inverso in quanto questa varietà è dioica e quindi più tardiva.

DALLA SEMINA ALLA RACCOLTA
A causa delle sfavorevoli condizioni climatiche (giornate eccessivamente siccitose) la vera "partenza" della coltura si è riscontrata solo 10 - 15 giorni dopo la semina a seguito di alcune giornate piovose che hanno restituito al terreno il giusto tenore di umidità necessario alla germinazione dei semi.
Questo andamento ha causato fin dall'inizio una non omogeneità di emergenza con conseguente competizione intraspecifica tra le colture emerse prima e quelle emerse poi. La massima emergenza delle piantine si è riscontrata all'incirca intorno al 25 - 28 di aprile con l'emissione delle 2 foglie cotiledonali e successivamente delle 2 prime vere foglioline. Nella prima decade di maggio la maggior parte delle piantine avevano messo il primo palco di foglie, anche se non c'è stata mai uniformità soprattutto nelle altezze a causa dei diversi momenti di emergenza; per questo motivo nella seconda decade di maggio, nonostante che tutto il terreno fosse inerbito, erano evidenti numerose piante che spiccavano dalla coltre vegetale. Alla fine del mese di maggio la canapa ha raggiunto in campo altezze che oscillavano tra i 15 ed i 40 cm, con molte piante che avevano raggiunto il terzo palco fogliare. Per tutto il mese di giugno la crescita della canapa è stata rapida e regolare grazie alle favorevoli condizioni climatiche (alte temperature legate ad un alto tasso di umidità dell'aria). In questo mese si sono rese evidenti, particolarmente in alcuni punti del campo, delle erbe infestanti quali Abutilon theoprasty (detto volgarmente "cencio molle") e Amaranthus retroflexus; dette specie sono tipiche infestanti del mais per cui la loro presenza è imputabile alla coltura precedente. Il fatto che queste specie si siano sviluppate solo in alcun i punti ed in gran misura (in modo particolare l'Abutilon), driva dal fatto che la semina è stata ritardata di circa un mese per cui le piantine di canapa non hanno potuto svolgere nel modo ottimale la proverbiale opera rinettante dovuta alla rapidità di crescita; in queste zone infatti il seme delle malerbe, avendo minori esigenze in fatto di umidità, è germinato prima e le piantine che ne sono derivate, in breve tempo hanno preso il sopravvento soffocando quelle in emergenza della canapa. Ai bordi del campo, in vicinanza dei canali irrigui, si è riscontrato lo sviluppo di Convolvolus spp. (detto volgarmente "vilucchio") e di alcune graminacee spontanee che comunque non hanno arrecato particolari problemi alla coltivazione.
In queste prime fasi ci si aspettava di osservare delle differenze nell'emergenza e nella crescita per le parcelle occupate dalle varietà francesi, sia tra le due varietà che all'interno delle stesse a causa delle diverse dosi di fertilizzante somministrato. In realtà queste differenze non si sono notate neanche nelle fasi successive e questo probabilmente è dovuto al fatto che il terreno era sufficientemente fornito di elementi fertilizzanti a causa delle laute concimazioni che generalmente riceve il mais.
A fine giugno la media delle altezze riscontrate era di circa 1,6 metri, con punte di 2 m. Si cominciavano ad evidenziare, nelle varietà francesi, le infiorescenze maschili e nel giro di un paio di settimane quelle femminili; è in questa fase che abbiamo potuto osservare come accanto a piante monoiche si riscontravano anche piante esclusivamente maschili e piante femminili a dimostrazione del fatto che il carattere del monoicismo non è fissato al 100%.
Il mese di luglio ha visto la canapa accrescersi ulteriormente fino alle punte massime ottenute da alcune piante di 4 m ed oltre (l'altezza media è di 2,5 m); da questo momento in poi la fase riproduttiva ha preso decisamente il posto della fase vegetativa arrivata oramai al suo culmine. Tutte le piante presentavano le infiorescenze maschili in fase di sfioritura e le femminili in pieno stato di antesi. L'inizio della fioritura è coinciso con la comparsa di numerose specie di insetti probabilmente richiamati dall'intenso odore prodotto dalle infiorescenze femminili della canapa; tra queste, le specie con il numero di individui maggiore sono state la Nezara viridula (rincote pentatomide molto comune da queste parti) e il Lygaeus pandurus (anch'esso rincote appartenente alla famiglia dei Lygaeidae). Sono entrambe specie polifaghe che vivono a spese di numerose piante erbacee, tra cui il sorgo, il cotone, il girasole, il mais ecc., e sono causa della comparsa del cosiddetto "cimiciato" evidente anche sulla canapa.
Da agosto in poi non si sono osservate ulteriori variazioni nella crescita in altezza delle piante, che invece si andavano man mano defogliando nella zona basale. Già nella prima decade di agosto era possibile procedere allo sfalcio dell'intero appezzamento, però, per cause di forza maggiore, questa delicata operazione è slittata fino a settembre. Non c'è dubbio che il periodo ottimale per la raccolta fosse tra il 5 ed il 15 di agosto, come confermato anche dalle testimonianze degli agricoltori della zona che in passato praticavano questa coltivazione, e che quindi il ritardo con il quale si è poi proceduto probabilmente ha causato un decadimento qualitativo della fibra, più grave se l'utilizzo finale del prodotto riguardasse l'industria tessile, meno nel caso della destinazione cartacea. Il fatto di voler sperimentare la canapa nel Campo della fabbricazione della carta ha parzialmente ridotto il pericolo di una minore qualità della fibra permettendoci, nel periodo che andava dall'ultima decade di luglio al momento dello sfalcio, di raccogliere, sia manualmente che meccanicamente, dei campioni di piante per poterne verificare la produzione e la qualità della fibra sia in base all'epoca di raccolta che in base alle varietà e all'interno di queste in base alla fittezza di semina. In modo particolare, tali prove hanno riguardato le parcelle sopra indicate di Futura e Fedrina 74: le piante recise ad un'altezza Pari a 5 cm dal suolo sono rimaste sullo stesso per circa 2 settimane durante le quali si è avuta l'essiccazione fino al punto di ottenere le bacchette naturalmente prive di foglie. Il materiale cosi ottenuto è stato riunito in fasci aventi un peso medio di 10 - l5Kg e con circa 60 - 80 piante ciascuno; la maggior parte di questi fasci sono stati stoccati in un luogo al riparo dalle intemperie, mentre gli altri sono rimasti sul terreno in balia degli agenti atmosferici e biologici, con lo scopo di valutarne le caratteristiche e le variazioni qualitative della fibra rispetto alle bacchette stoccate.
Nei primi giorni di settembre si è provato a mietere la canapa con una falciacondizionatrice con lame a dischi rotanti. Il risultato è stato un blocco dello strumento dopo soli 150 m di lavoro eseguito. Si è avuto questo fallimento non tanto causa dell'intasamento dei rulli posteriori adibiti allo schiacciamento dei fusti; infatti la regolazione della distanza tra i rulli rimediava a quest'inconveniente), quanto all'azione delle lame che nel loro movimento rotatorio rimanevano bloccate dalle fibre della canapa che si avvolgevano attorno ad esse, causando lo scivolamento de1la cinghia responsabile della trasmissione.
La falciacondizionatrice rimane sicuramente (e attualmente) la macchina per la accolta più idonea, soprattutto per il fatto che, schiacciando parzialmente gli steli, permette una rapida essiccazione delle bacchette e in modo particolare facilita l'opera avvolgente della rotoimballatrice.
Il vero e proprio sfalcio è stato eseguito il 17 settembre, lasciando in piedi la striscia sopraindicata, con una normale barra falciante che, avendo un meccanismo tagliente traslatorio e non rotatorio non ha incontrato le difficoltà della condizionatrice svolgendo un lavoro fluido e veloce. L'intero appezzamento è stato falciato in circa 4 ore e il materiale tagliato è rimasto sul campo ad essiccare.
E' seguìto un periodo di circa un mese nel quale il materiale tagliato ha subìto gli effetti climatici necessari per l'essiccazione. Questo periodo non è stato particolarmente favorevole viste le numerose ed abbondanti precipitazioni che hanno rallentato il processo stesso. Nella prima decade di ottobre si è proceduto ad una ranghinatura della canapa tagliata allo scopo di rimuovere la massa vegetale sia per esporre all'aria il materiale sottostante che per andanare (disporre in cordoni) lo tesso. L'operazione di andanatura è risultata indispensabile al fine di poter procedere successivamente alla raccolta per mezzo di una rotoimballatrice. Con questo lavoro, la canapa ha subìto una ulteriore azione meccanica che ha provocato la rottura del canapulo interno cosa che ha agevolato notevolmente la successiva fase. Nel pomeriggio del giorno 16 di ottobre è iniziata la Fase di imballaggio della canapa. Come per lo sfalcio, il fatto di avere un attrezzo non specifico per questa coltura ha reso evidenti numerosi accorgimenti da adottare ne1le campagne successive.
Le attuali presse rotoimballatrici sono macchine attrezzate alla raccolta di materiali vegetali meno resistenti e più semplici della canapa per cui il problema principale incontrato è stato quello dell'intasamento del mezzo che non riusciva ad arrotolare del materiale così grossolano. Per risolvere questo problema, la mattinata successiva con un trattore si è cercato di rompere ulteriormente la massa passandoci sopra ripetutamente. Nel pomeriggio del 17 di ottobre si è riusciti ad imballare tutta la canapa disposta sull'appezzamento. L'operazione ha richiesto 4 "chiome" di spago in fibra naturale del peso di 4 Kg l'uno. Le rotoballe, in numero di 42 su 1,65 Ha e del peso medio di 3 - 3,5 q.li ciascuna, sono state nello stesso giorno stoccate all'interno della ex stalla comunale di Spinetoli, dove rimarranno fino al momento del ritiro da parte dell'acquirente.




COLTIVAZIONE DI 1 ETTARO DI CANAPA IN LOCALITÀ FILETTE
DI CASTIGNANO (AP)

Per far sì che il 1998 fosse un anno di prova per la coltivazione della canapa e poter quindi fornire in futuro dei dati tecnico - agronomici ai coltivatori interessati per le future coltivazioni, abbiamo ritenuto fondamentale poter constatare il comportamento in campo di questa coltura anche in collina in modo da avere una visuale più ampia di risultati. Le notevoli differenze riscontrate nel confronto con la canapa coltivata in pianura sono facilmente giustificabili dalla diversa fertilità dei terreni in esame e dalle precessioni colturali dei due terreni.
In collina la canapa si è sviluppata in maniera più uniforme, cosa che dal punto di vista qualitativo della fibra è sicuramente positivo. Questa uniformità ha permesso alla canapa di accrescersi con un diametro medio degli steli ottimale per la successiva fase di raccolta. Una netta differenza rispetto alla coltura in pianura si è riscontrata sulle altezze medie che in collina sono risultate decisamente più basse (1,5 - 2 m). La raccolta è stata eseguita il 18 settembre con una normale falciatrice. Dopo 3 settimane di esposizione al sole il materiale è stato rotoimballato ottenendo su circa 7.000 m2 17 balle del peso di 3 - 3,5 q.li. Va sottolineato che in questo caso non si sono avuti gli inconvenienti riscontrati nella coltivazione in pianura grazie alla omogeneità ed al ridotto diametro degli steli. Nella pagina seguente è mostrato il conto economico ad ettaro della coltivazione della canapa in località Piane di Spinetoli. Si tenga presente che tutte le operazioni agronomiche sono state eseguite tramite conto terzi.
Inoltre, nel conto colturale, è stata inserita una voce di spesa relativa all'affitto medio - massimo dei terreni in zone collinari anche se, tra il comune di Spinetoli e la cooperativa Humus, il rapporto per il terreno in esame è di comodato gratuito.



CONTO COLTURALE D1 1 ETTARO DI CANAPA (Cannabis sativa)

    Quantità Prezzo (L.)
COSTI ESPLICITI (A)    
Preparazione terreno:    
  aratura   200.000
  fresatura   130.000
Concimazione:    
  ternario (20-10-10) 3,25 q.li 160.000
  distribuzione   40.000
Semina:    
  seme 50 Kg 400.000
  semina + fresatura   160.000
  rullatura   50.000
Raccolta:    
  falciatura   80.000
  ranghinatura   80.000
  rotoimballaggio e stoccaggio 24 rotoballe 250.000
TOTALE   1.550.000
       
COSTI CALCOLATI (B)    
Man. e ass. capitale fondiario   50.000
spese generali   30.000
imposte e contributi consortili   80.000
interessi sul cap. di anticipazione   84.000
prezzo d'uso del cap. fondiario   400.000
TOTALE   644.000
       
TOTALE COSTI (C) (A + B)   2.194.000
       
RICAVI (D)    
Prodotto 9 t. x L.150.000 1.350.000
contributo CEE 1.308.000
TOTALE RICAVI   2.658.000
       
MARGINE LORDO (D - A)   1.108.000
       
UTILE (D - C)   464.000



RISULTATI AGRONONICI

L'esperienza maturata in campo ci ha fornito numerose risposte, gran parte positive, che ci spingono a continuare il lavoro intrapreso anche per i prossimi anni. Ci si è resi conto dell'enorme potenzialità di questa coltura sia in termini produttivi che in base alle numerose utilizzazioni.
Rispetto alla campagna '98 possiamo affermare che, con pochi accorgimenti, già dalla prossima coltivazione potremo ottenere dei risultati produttivi notevolmente maggiorati. Il punto saliente sul quale è necessario intervenire, soprattutto in pianura, riguarda l'aumento della fittezza di semina attraverso l'utilizzazione di almeno 60 -70 Kg ad ettaro di semente selezionata. Questo accorgimento permetterà diversi vantaggi:

  1. Maggiore presenza di piante a m2 che si potrà tradurre in un aumento della concorrenza intra ed interspecifica con dimensioni ed altezze degli steli più omogenee.
  2. Riduzione ulteriore delle erbe infestanti dovuta all'ancor più rapida crescita della canapa; i trattamenti diserbanti, non necessari nel '98, potranno essere del tutto eliminati.
  3. L'omogeneità di crescita, relativa soprattutto al diametro delle piante, risolverà i problemi in fase di raccolta ed imballaggio con una riduzione notevole dei tempi di effettuazione delle operazioni suddette e di conseguenza minori costi di raccolta.
  4. Aumento del prodotto sia da un punto di vista quantitativo (si può passare dalle attuali 9 ton. ad Ha di media, a 12 - 15 ton.) che qualitativo (la concorrenza intraspecifica determina steli più sottili con conseguente maggiore qualità della fibra).
  5. Infine, ma non per ultimi, gli innumerevoli vantaggi agronomico - ambientali risultanti dall'aumento dei residui colturali che rimangono nel terreno a vantaggio delle colture che seguono e del contenuto di sostanza organica del suolo stesso.

Nel conto colturale l'aumento della voce di spesa relativa all'acquisto della semente sarà notevolmente ricompensato dalla riduzione dei costi di raccolta e, soprattutto, dall'aumento della produzione ad ettaro.
L'impegno profuso dalla cooperativa Humus nella campagna canapicola 1998 continuerà con ancor maggiore entusiasmo per i prossimi anni al fine di divulgare ulteriormente, a chi desidera, le utili informazioni che scaturiranno dalle nostre sperimentazioni.