Sezione sperimentale e tecnologica

(a cura del dott. Daniele Re e del dott. Gianluca Re)


SPERIMENTAZIONI E PROSPETTIVI INDUSTRIALI
Martedì 20 ottobre 1998 il Consorzio Universitario Piceno (CUP), presieduto dal prof. Francesco Capocasa, ha deliberato di finanziare per l'importo complessivo di L. 23 milioni il nostro progetto di sperimentazione sulla produzione di pasta di cellulosa di canapa. Il progetto vede coinvolti, oltre alla Cooperativa Humus e al CUP, la SIVA S. p. a. di Roma, le Cartiere di Ascoli e le Cartiere Miliani di Fabriano ed ha come finalità l'ottenimento, in via sperimentale, di campionature di cellulosa di canapa da proporre alle cartiere che si sono già dette interessate, per un test qualitativo e una valutazione dei possibili costi di mercato.
Queste cartiere, oltre quelle citate, sono: il Poligrafico dello Stato di Foggia, la Cartiera del Maglio di Pontecchio Marconi (BO), la Cartiera Rossi di Vicenza, la Cartiera Fedrigoni di Verona.
La prospettiva, che intendiamo ribadire, é quella di arrivare, entro breve, all'attivazione della filiera canapa nel settore cartario.
Come deciso nell'incontro tenutosi lunedì 12 ottobre presso la delegazione della Regione Toscana a Roma, l'Assocanapa redigerà un progetto che arrivi nei prossimi tre anni all'attivazione di almeno due filiere complete: carta e tessile.
La Cooperativa Humus si occuperà specificatamente della parte che riguarda la filiera carta.
Sempre per quel che riguarda la filiera carta, martedì 22 settembre l'Assocanapa e la Cooperativa Humus, hanno avuto un incontro con la dirigenza della SIVA S.p.a. di Roma, di proprietà del Poligrafico dello Stato. All'incontro, fissato grazie all'interessamento dell'On. Primo Galdelli, Vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera, hanno partecipato, oltre al presidente della nostra Cooperativa, il presidente di Assocanapa Felice Giraudo, l'ing. Bilancini, direttore dello stabilimento e il sig. Pietro Cappelletto che all'interno della SIVA si occupa di ricerca sull'utilizzo di piante annuali da fibra nel settore cartario.

Dall'incontro é emerso quanto segue:

L'instaurarsi di questa filiera potrebbe creare numerosi posti di lavoro, anche a seguito del notevole risparmio derivante dall'utilizzo di materie prime cellulosiche nazionali, dato che l'Italia attualmente importa circa il 90% della cellulosa di cui abbisogna. Oltre che nella coltivazione, anche nella trasformazione della canapa in pasta di cellulosa si aprirebbero possibilità occupazionali. Basti pensare che alla fine degli anni '70 un progetto curato dall'allora Ente Nazionale Cellulosa e Carta era finalizzato all'utilizzo della canapa integralmente nel settore cartario: la fibra, per ottenere cellulosa pregiata, e la parte interna legnosa per sostituire il pioppo nella produzione di carta da giornale. Lo stabilimento del Poligrafico di Foggia, dove la trasformazione dovrebbe avvenire, ha lavorato invece per anni sulla cellulosa ottenuta dalla paglia, con pessimi risultati che hanno causato perdite economiche, cassa integrazione e licenziamenti.
Dall'ottobre dello scorso anno questa linea di produzione è chiusa, ma potrebbe essere riattivata per la canapa (che è tutt'altra cosa dalla paglia, essendo cellulosa pregiata ...). Questo vorrebbe dire utilizzare impianti già esistenti ma attualmente fermi e improduttivi, salvaguardando così posti di lavoro altrimenti minacciati dalla cassa integrazione e dai licenziamenti.
Altre sperimentazioni si stanno effettuando, a cura dell'Associazione, soprattutto in Piemonte ed in Emilia indirizzate principalmente verso le fibre tessili i pannelli automobilistici e la bioedilizia.
* Quest'anno sono stati coltivati circa 350 ettari di canapa (il Ministero per le Politiche Agricole ne aveva autorizzati 1000 in via sperimentale), ma SE SI RIUSCISSERO AD ATTIVARE GLI SDOCCHI WDUSTRIALI (SOPRATTUTTO QUELLO NEL SETTORE CARTARIO), SE NE POTREDDERO COLTIVARE MIGLIAIA DI ETTARI NEL GIRO DI POCHISSIMI ANNI. (L'Italia è stata, tra l'altro, in passato, il secondo produttore mondiale di canapa).


ALTRE POSSIBILITA' LEGATE ALLA CANAPA
La canapa è una pianta annuale da fibra i cui usi sono molteplici e la cui reintroduzione investe svariati settori produttivi dell'economia nazionale: Agricoltura, Ambiente, Industria (compresa la trasformazione in appositi impianti), Commercio. Il tutto nella direzione di quello che viene comunemente definito sviluppo ecosostenibile.
Noi riteniamo che l'instaurarsi di forti sinergie tra questi settori, potrà avere notevoli ricadute occupazionali.

Agricoltura e Ambiente
La linea della Comunità europea è indirizzata verso una disincentivazione delle produzioni eccedentarie, come quelle alimentari e di conseguenza ad una incentivazione di quelle cosiddette non - food.
La canapa e altre piante da fibra possono rappresentare quindi un rilancio significativo in un settore già fortemente penalizzato
. Lo dimostra il notevole interesse riscontrato da parte degli agricoltori e del mondo agricolo in generale alla reintroduzione di questa coltivazione già ampiamente conosciuta dai più. La canapa inoltre ha notevoli benefici dal punto di vista ambientale in quanto è considerata un diserbante naturale (non ha bisogno di diserbanti né di pesticidi) e una coltura miglioratrice del terreno nelle rotazioni agrarie. A ciò si aggiunga che il contributo europeo è decisamente allettante, 1.308.000 ad ettaro, che unito ad una resa stimata tra le 10 e le 15 tonnellate per ettaro rappresentano un potenziale economico significativo per l'agricoltore.
Un rilancio dell'agricoltura può voler dire riuscire a creare nuove opportunità di lavoro in questo settore di solito trascurato: si potrebbero, ad esempio, utilizzare le migliaia di ettari di terra demaniale o di proprietà degli enti pubblici attualmente presenti in Italia in stato di abbandono e affidarli a cooperative di giovani. Le case coloniche di solito annesse alla terra potrebbero essere utilizzate, ad esempio, per sviluppare attività legate al settore della ricezione turistica (agriturismo, ostelli, country - house ecc.).

Industria e Commercio
Gli sbocchi industriali della canapa sono molteplici: oltre la carta e il tessile (in cui l'Italia, pur essendo all'avanguardia, importa la quasi totalità delle materie prime di cui necessita) sono interessati anche i settori della bioedilizia, dei cosmetici, dei compositi, degli oli combustibili, dei pannelli coibentanti, dei rivestimenti per le auto (al proposito esiste una direttiva europea che impone di utilizzare materia vegetale e riciclabile nell'industria automobilistica per almeno il 20% tanto che la Mercedes, la Ford e la Renault hanno già iniziato ad utilizzare fibre di canapa e kenaf per i rivestimenti interni di alcuni nuovi modelli) e soprattutto il settore della produzione di energia dalla biomassa che si sta sviluppando. Oltre a ciò si aprirebbero degli spazi significativi di mercato nella commercializzazione dei prodotti finiti (abbigliamento, cosmetici, ecc.). Se insomma la canapa riuscisse ad imporsi nei settori sopraindicati, sarebbe tutto un universo economico - produttivo a mettersi in moto.

Impianti di trasformazione e prima lavorazione
La canapa, per poter essere utilizzata dall'industria, necessita di una prima trasformazione che consiste essenzialmente nella separazione del "tiglio" (parte fibrosa della pianta secca) dal "canapulo" (parte legnosa). Questo costituisce ad oggi l'anello debole di tutta la filiera: sul territorio italiano l'unico impianto capace di effettuare una semilavorazione industriale della canapa è quello della SWA di Roma. Se però la coltivazione e i successivi impieghi industriali prenderanno piede in futuro, si potrà arrivare nel giro di pochi anni alla creazione di piccoli impianti territoriali di prima trasformazione con una ulteriore e conseguente ricaduta occupazionale.


LE NOSTRE PROPOSTE
Verificare presso il Ministero del Tesoro se le scelte del Poligrafico dello Stato possano indirizzarsi all'utilizzo di materie prime annuali per la produzione di cellulosa e verificare la possibilità di mettere in piedi fin da quest'anno un piano industriale indirizzato in tal senso.
Come già proposto dall'on. Corleone, mettere in piedi un tavolo di consultazione tra tutti i Ministeri potenzialmente interessati e coinvolti nella questione canapa: Agricoltura, Industria, Lavoro, Tesoro, Ambiente e Giustizia.
Verificare la possibilità di stanziare fondi per l'ammodernamento degli impianti del Poligrafico di Roma e Foggia (10 miliardi) e per l'incentivazione della canapicoltura. Questo significherebbe dare un indirizzo preciso verso il recupero del patrimonio rurale e stanziare fondi per gli impianti di trasformazione e la meccanizzazione agricola.