Il progetto europeo sulla canapa

(HEMP FOR EUROPE MANUFACTURING AND PRODUCTION SYSTEMS)

L'attività di ricerca realizzata nell'ambito del Progetto punta alla selezione di genotipi a basso contenuto di THC che producano fibra di qualità, all'individuazione di tecniche di coltivazione sostenibili, al miglioramento dei sistemi di raccolta e all'individuazione di nuove tecnologie di estrazione della fibra
Stefano Amaducci, Gianpietro Venturi

Il Progetto, del quale ci limiteremo a fornire un'idea degli obiettivi perseguiti, fa capo alla Direzione Generale VI dell'Unione Europea; ha una durata triennale ed è iniziato nel gennaio 1996. Ad esso partecipano 10 Unità operative appartenenti a 5 Paesi comunitari.
Per l'Italia è stato scelto il Dipartimento di agronomia di Bologna sulla base della lunga esperienza nel settore della ricerca su canapa.

Gli obiettivi del progetto Hemp
Questo progetto persegue i seguenti 6 obiettivi:

  1. selezionare genotipi a basso contenuto in THC e migliorare la produzione e la qualità della fibra, studiando inoltre i legami tra contenuto in THC e caratteri fenotipici riconoscibili;
  2. sviluppare da studi di fisiologia e dall'uso di modelli previsionali sistemi di coltivazione sostenibili;
  3. migliorare gli attuali sistemi di raccolta attraverso interventi agronomici e sviluppo di nuove macchine;
  4. individuare nuove tecnologie per l'estrazione della fibra;
  5. caratterizzare gli effetti delle tecniche di coltivazione, di raccolta e di estrazione sulla qualità della fibra in relazione alla sua destinazione finale;
  6. sviluppare nuovi prodotti e materiali e iniziarne la commercializzazione.

 

1º obiettivo. Al raggiungimento del primo obiettivo partecipano olandesi e francesi; i secondi, come ben noto, hanno in pratica quasi il monopolio della disponibilità di sementi delle varietà di canapa coltivabili nell'Unione Europea. Tali varietà, monoiche, risultano interessanti per i loro ambienti, soprattutto per colture impostate al fine di ottenere il doppio raccolto di fibra e seme; però da un punto di vista della qualità della fibra non sono eccezionali e nelle condizioni italiane il loro livello produttivo, soprattutto per la loro precocità, non è mai stato di interesse, in particolare se confrontato con quello delle nostre varietà dioiche.
Per quanto riguarda l'associazione tra basso contenuto di THC e caratteri facilmente riconoscibili si sta procedendo come in Italia, ma probabilmente si è in una fase più precoce della ricerca.
Un altro obiettivo della selezione, l'inserimento di resistenze a Meloidogyne hapla, interessa soprattutto gli olandesi, poiché la canapa, ospite di questo nematode, dovrebbe essere avvicendata alla patata, coltura tipica dei loro ordinamenti colturali.
2º obiettivo. L'obiettivo successivo ci coinvolge direttamente, assieme al Dipartimento di agronomia dell'Università di Wageningen e all'ADAS. In quest'ambito le ricerche impostate sono: studiare l'effetto di densità di investimento; valutare gli effetti della disponibilità azotata su quantità e qualità delle produzioni; confrontare genotipi caratterizzati da diversa precocità.
Le risposte della canapa al variare di condizioni pedoclimatiche (Italia, Olanda e Inghilterra) e colturali (densità di investimento, disponibilità azotata) viene studiata relativamente alle modalità di intercettazione della luce, alla RUE (radiation use efficiency) e quindi al livello produttivo raggiungibile.
I dati ottenuti in questa ricerca, condotta in ambienti differenziati, sono anche utilizzati per realizzare un modello dal quale si ritiene di poter ricavare, oltre a una migliore conoscenza della pianta, indicazioni sia per il miglioramento genetico che per le scelte di tecnica colturale.
3º obiettivo. Questo obiettivo del progetto Hemp riguarda il miglioramento dei sistemi di raccolta: la realizzazione di prototipi viene messa in relazione con tecniche agronomiche in grado di modificare le strutture della coltura in modo tale da facilitare l'impiego della macchina. Si stanno sviluppando diverse linee di raccolta sia di tipo innovativo che con adattamento di macchine tradizionali. Fra gli aspetti innovativi vi è lo studio di una defogliatrice stripper in grado di tagliare gli steli lasciandoli in campo defogliati. Questo procedimento consente un essiccamento molto più rapido poiché, come noto, in fase di maturazione gran parte dell'acqua della pianta è concentrata nell'apparato fogliare.
Legati alla raccolta sono anche gli studi su tempi e modalità di essiccamento in funzione di differenti parametri ambientali.
La fase di decorticazione è oggetto di ricerca sia con la messa a punto di nuovi sistemi, sia con l'adattamento alla canapa di una decorticatrice da lino. Risulta di estrema importanza valutare la convenienza di effettuare la decorticazione nell'azienda agricola, oppure di trasportare gli steli (interi, imballati, ecc.) e procedere successivamente con macchine fisse nella fase pre-industriale.
4º obiettivo. Il quarto obiettivo del progetto è lo studio degli effetti sulla qualità della fibra delle tecniche di coltivazione, di raccolta e di estrazione. Tali effetti vengono studiati in relazione alla destinazione finale dei prodotti operando sui campioni ottenuti nelle sperimentazioni agronomiche e in quelle di raccolta meccanica e di trasformazione. Vengono valutati parametri tradizionali (quali: percentuale di fibra, lunghezza, diametro, finezza, area superficiale, resistenza alla decorticazione, maturità, tenacità, ecc.), ma anche meno usuali quali i parametri chimici relativi a componenti semplici e complessi della fibra, utilizzando ad esempio la spettroscopia NIR e IR.
5º obiettivo. Questo obiettivo riguarda lo studio delle modalità di lavorazione della fibra. Vengono studiati trattamenti della fibra ottenuta con diverse tecniche nelle fasi agricole e di estrazione.
Gli effetti di tutte le tecniche di lavorazione valutate, e quindi dell'intera filiera costituita dalle fasi agricole, di raccolta, di separazione e di prima lavorazione, vengono testate fino al prodotto finito.
6º obiettivo. L'ultimo obiettivo del progetto è lo sviluppo di nuovi prodotti e materiali dei quali possa essere iniziata la commercializzazione in tempi brevi. Si sta studiando la realizzazione di tessuti non tessuti ottenuti da fibre derivate da Stex (steam explosion), di materiali geotessili e l'impiego della fibra di canapa come rinforzo per materiali compositi biodegradabili (contenitori per uova e frutta, ecc.) e per termoplastica, nonché le possibilità commerciali dei pannelli con miscele diverse fra materiali legnosi e canapa con i primi risultati che appaiono promettenti. In tutti i casi le tecnologie ora allo studio per realizzare prodotti commerciali partendo dalla canapa dovranno però tener conto della caratteristica multiuso della specie; molto probabilmente, infatti, la redditività d'impiego dovrà derivare da un'accurata scelta delle destinazioni delle componenti, in modo tale che i costi non debbano gravare su un solo prodotto principale ma possano essere ripartiti anche fra differenti sottoprodotti.

Conclusioni
Sono stati presentati per sommi capi gli obiettivi di ricerca del progetto Hemp e crediamo che se ne sia potuta ricavare una idea generale di quanto si sta facendo. Vorremmo mettere in evidenza un ulteriore aspetto: un fortissimo pregio del Progetto è il carattere di interdisciplinarietà che si è riusciti a conquistare superando non tanto le barriere di lingua quanto soprattutto quelle di mentalità. Gli obiettivi comuni vengono discussi nelle riunioni generali, ma la partecipazione attiva alle riunioni dei gruppi di lavoro specifici consente di comprendere esigenze, problemi, valutare i risultati ottenuti nei settori complementari e quindi di ragionare con spirito di filiera, nella consapevolezza di tutti che al termine del progetto (gennaio 1999) non sarà stato raggiunto un punto di arrivo, ma semplicemente un punto di partenza per un eventuale sviluppo della coltura.

Stefano Amaducci
Gianpietro Venturi
Dipartimento di agronomia Università di Bologna
www.agrsci.unibo.it/agro.people/gventuri.html

Tabella 1 – Superficie comunitaria investita a canapa (ha)

Anni Francia Italia Germania Olanda Spagna Austria Regno Unito Unione E.
1970   265 23         388
1971 4.350 407 60         4.817
1972 4.205 350 98         4.653
1973 4.113 162 43         4.318
1974 5.560 186 30         5.776
1975 7.597 224 44         7.856
1976 7.788 321 27         8.136
1977 10.595 200 31         10.826
1978 10.498 325 33         10.856
1979 8.601   41 2       8.644
1980 6.833   19 22       6.874
1981 5.484 18 27 18       5.547
1982 5.146             5.146
1983 4.867             4.867
1984 5.000             5.000
1985 6.457             6.457
1986 5.481       1.420     6.901
1987 4.500       707     5.207
1988 2.750       100     2.850
1989 2.750       12     2.762
1990 3.657       484     4.141
1991 3.794       720     4.514
1992 3.946       1.050     4.996
1993 5.862     1 786   407 7.056
1994 6.352     137 547   872 7.908
1995 6.143     933 1.371 160 1.119 9.726
1996 7.588   1.362 893 1.450 661 1.697 13.658
1997 10.980   2.766 1.322 4.282 938 2.293 22.670


L'anno 1996 comprende 2 ha in Finlandia e 5 ha in Lussemburgo.
L'anno 1997 comprende 23 ha in Irlanda, 53 ha in Finlandia e 13 ha in Lussemburgo.

Da L'INFORMATORE AGRARIO N. 26/98
www.informatoreagrario.it